La Nuova Sardegna

L’allarme

Siccità, emergenza e polemiche: un vertice in Regione

di Andrea Sini
Siccità, emergenza e polemiche: un vertice in Regione

La priorità è fornire acqua alle aziende dei territori in fortissima difficoltà

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Sassari «Non ho capito il tono usato dall’assessore Satta e sono sorpreso per alcune sue affermazioni. Ma questo non è il momento delle polemiche, né delle beghe inutili: ci sono problemi gravi da risolvere ed è necessario remare tutti nella stessa direzione». Gli invasi del nord ovest a secco, le aziende del territorio in fortissima difficoltà, le polemiche e le incomprensioni da tenere alla larga. Gavino Zirattu, presidente del Consorzio di bonifica della Nurra, chiamato in causa dall’assessore regionale all’Agricoltura, non rinuncia a chiarire alcuni punti ma preferisce concentrarsi sulla necessità contingente: fornire acqua alle aziende.

L’assessore Gian Franco Satta punta il dito contro il Consorzio perché non ha ancora presentato un piano dettagliato rispetto all’orientamento produttivo delle zone interessate. «Sono sorpreso – replica Zirattu – perché tra pochi giorni scadrà il termine entro il quale le aziende potranno presentare le domande per i ristori ed è anche sulla base di quello che potremo chiarire quali colture potremo salvare e quali contribuire a rimettere in piedi attraverso i ristori. Nel frattempo però abbiamo elaborato diverse proposte che abbiamo presentato alla Regione, con la quale stiamo continuando ad avere interlocuzioni».

Già questo martedì, 25 febbraio, è infatti in programma un nuovo incontro. «Capisco la posizione di chi occupa il suo posto da un anno – dice Zirattu –, io sono qua da 10 ma a chi sta sul territorio, a chi fa impresa, a chi ha un campo coltivato da innaffiare, queste cose non interessano. Bisogna programmare e non attendere le emergenze: per esempio lo scorso anno proponemmo di utilizzare i reflui di Sassari per i campi, si parlò del mese di aprile ma poi arrivò un po’ di pioggia e tutto il discorso venne abbandonato. Oggi siamo allo stesso punto e in aggiunta non ha neppure piovuto. Quindi siamo in piena emergenza e stiamo tornando a chiedere qualcosa che poteva essere fatta già un anno fa. E nelle emergenze è purtroppo necessario fare scelte anche difficili».

Quali altre proposte avete presentato? «Ci sono a disposizione più o meno 28milioni di metri cubi: 4 del Cuga, 10 del Temo più altri 10 di acque morte. Si faccia un sacrificio per “sollevare” le acque morte, perché è necessario, e ci lascino le acque reflue del comprensorio di Sassari e del Rio Mannu. Se ci mettessero a disposizione 10 milioni di metri cubi, potremmo provare a salvare il salvabile. Però, ripeto, la disponibilità a collaborare – aggiunge Zirattu –, a confrontarci insieme e a trovare una soluzione da parte nostra non mancano assolutamente». Uno dei temi più spinosi emersi in tutta l’isola a proposito dell’utilizzo dell’acqua da parte dei consorzi di bonifica, riguarda i contatori.

«Abbiamo contatori obsoleti e non a caso siamo in attesa di un finanziamento specifico, che abbiamo chiesto alla Regione, perché per noi questa è una delle priorità. Vogliamo lavorare sulla lettura telematica e soprattutto – conclude Zirattu – , in un contesto di interventi sulla rete per diminuire gli sprechi, anche sull’ottimizzazione della risorsa idrica».

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