La Nuova Sardegna

Milano È morto ai domiciliari, a Garbagnate Milanese in provincia di Milano, l’ex superpoliziotto Carmine Gallo, coinvolto in un’inchiesta della Procura del capoluogo lombardo su presunti casi di dossieraggio legati alla società Equalize. Da una prima ricostruzione, l'uomo sarebbe morto per un malore. Sul posto, per i rilievi del caso, sono intervenute le forze dell'ordine.

I successi del «superpoliziotto»

Carmine Gallo, 65 anni, era originario di Gragnano (Napoli), è stato un funzionario di polizia italiano noto per la sua lunga carriera nella lotta alla criminalità organizzata. Dopo gli anni ‘70 nell’Antiterrorismo della Digos di Milano, si è specializzato nel contrasto alla 'ndrangheta, partecipando a operazioni di rilievo come la liberazione di Alessandra Sgarella nel 1998 e  soprattutto l'arresto di Patrizia Reggiani nel 1997 per l'omicidio dell’imprenditore Maurizio Gucci. Dopo il pensionamento nel 2018, è diventato amministratore delegato di Equalize srl, società di investigazioni private.

Spionaggio, l’inchiesta e il caso Jacobs

Nell'ottobre 2024 è stato posto agli arresti domiciliari con l'accusa di associazione a delinquere e accesso abusivo a banche dati strategiche per la vendita di informazioni riservate. Nell’ambito dell’inchiesta, su fatti avvenuti nel 2020 e nel 2021 Carmine Gallo ha messo a verbale, la notizia è emersa meno di un mese fa, la richiesta di Giacomo Tortu – fratello del velocista della nazionale italiana Filippo – di avere informazioni sugli esiti delle analisi del sangue di Marcell Jacobs per sospetti di doping. Sulla vicenda, mentre Jacobs si è definito «parte lesa» e Filippo Tortu «totalmente estraneo», Giacomo è indagato. Avrebbe pagato alla società Equalize 10mila euro anche per avere intercettazioni delle conversazioni di Jacobs con il suo entourage sportivo. (p.ard.)