La Nuova Sardegna

L’intervista

Gigi Minerba: «Stiamo riformando il Cup, è difficile rispettare i tempi del 70% delle visite»

di Ilenia Mura
Gigi Minerba: «Stiamo riformando il Cup, è difficile rispettare i tempi del 70% delle visite»

Oltre 230mila disdette e oltre 100mila pazienti che non si sono presentati in ospedale. Parla il responsabile dell’assistenza sanitaria

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Sassari «Dal primo gennaio 2025 al 2026, la quota delle prestazioni che non potranno essere erogate nei tempi previsti dalle priorità è del 70 per cento». Che il Cup andasse riformato, lo aveva già detto tre mesi fa, nel giorno del suo insediamento.

Gigi Minerba, 67 anni, responsabile regionale dell’assistenza sanitaria, non ha dubbi: «L’attuale sistema va superato, stiamo lavorando per incrementarlo e ampliare anche le fasce orarie del call center perché – afferma – il cittadino va preso in carico, dalla prima visita fino a quelle da programmare».

Così, fra le proposte del progetto di riforma del sistema di prenotazione, c’è quella di attivare «il Cup oncologico», uno sportello dedicato, e dunque con una corsia preferenziale per i pazienti con una patologia cronica che non hanno tempo da perdere. Chiamato a gennaio dalla politica a ricoprire un ruolo chiave e delicatissimo nella riorganizzazione e gestione di un meccanismo che appare inadeguato, Minerba conferma il lavoro che si sta portando avanti per potenziare il sistema e per far incontrare meglio domanda e offerta: «Il Cup va riformato, ci stiamo lavorando», ribadisce nella consapevolezza che le numerose storie raccontate dai pazienti sulla Nuova Sardegna siano drammatiche.

«Stiamo studiando le soluzioni possibili, a partire dal sistema del recall, che andrebbe potenziato e rivisto, soprattutto nel metodo e in base a i servizi territoriali, gestendo meglio le agende». Basta un numero, per capire: «Nel 2024 le prestazioni non erogate perché il paziente non si è presentato alla visita prenotata attraverso il Cup erano oltre 100mila». Le disdette praticamente il doppio: «In parte sono state recuperate, ma stiamo parlando di 233mila persone che prima hanno prenotato, poi hanno cancellato la prenotazione».

Docente universitario di metodologie statistiche e statistico-epidemiologiche applicate alla programmazione sanitaria ed organizzazione e gestione dei servizi sanitari, all’università di Cagliari, già assessore alle politiche sociali del comune e direttore dell’area socio-sanitaria di Cagliari al tempo dell’Ats, Minerba è uomo di numeri che conosce la sanità sarda, per i vari ruoli che ha ricoperto nella sua carriera. “Gentile utente, le ricordiamo la sua prenotazione, se vuole annullare l’appuntamento può rispondere a questo sms”: non tutti lo ricevono e non tutti rispondono: «Oltre alle chiamate perse, questo è un altro aspetto da rivedere e correggere e che rientra nello studio del nuovo progetto di gara che riformerà il sistema del call center».

Nel 2024, le prestazioni erogate dal centro unico di prenotazioni, sono state circa 7 milioni, contro i 6,9 del 2023. Quattro milioni le chiamate al Cup nel 2024. «Riformare il Cup è una questione complessa. L’idea – conclude Minerba – è utilizzare anche l’intelligenza artificiale».

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