Il padre voleva spezzargli le dita perché omosessuale: riconosciuto il danno biologico a un medico
Il genitore aveva incaricato una persona di picchiare il figlio per impedirgli di proseguire nella professione
Asti Il padre, non accettando il fatto che fosse omosessuale, aveva incaricato un giovane di picchiare il figlio per impedirgli di proseguire nella professione di medico. Il suo piano però era fallito: il “sicario” si era rifiutato di compiere l’aggressione e l’uomo era finito sotto accusa per maltrattamenti, patteggiando, nel 2020 due anni di carcere. Il tribunale civile di Asti ha riconosciuto alla vittima il danno biologico. «Io e il mio compagno abbiamo dimostrato un danno biologico connesso ad un atteggiamento omofobico. E’ la prima volta in Italia, dal punto di vista medico legale è un grande traguardo», è il commento del medico, assistito dall’avvocato Maximiliano Bruno.
Il padre, 75 anni, dopo averlo perseguitato con comportamenti violenti e denigratori, dopo una serie di accuse diffamatorie su Facebook, aveva deciso di andare oltre, incaricando una persona di procurare dei danni fisici al figlio omosessuale: un'iniziativa confermata dalla sorella della vittima, mentre il padre aveva sempre negato.
Quei comportamenti hanno portato la vittima a sviluppare un “disturbo dell’adattamento, non complicato di grado moderato, con sintomi ansiosi e depressivi”, da cui è derivato “un danno biologico permanente all’integrità psichica valutabile nella misura del 9%”. Il risarcimento è stato quantificato in 17mila euro.