Olbia, traghetti a prezzo di crociera: più cari di Ibiza, Corfù e Ajaccio
La tratta da Civitavecchia, per una famiglia ad agosto, può superare i 1700 euro
Sassari A volte basta un clic per spegnere una vacanza. Apri il sito, inserisci date, passeggeri, auto, cabina. La destinazione è Olbia. Il risultato è una cifra: 1720 euro. Un numero che ti guarda dallo schermo come una sentenza. Sembra il volo per New York ma è un semplice traghetto per la Sardegna. Il viaggio per una famiglia con due bambini e un’auto al seguito? Preparatevi a spendere quanto per una crociera. Morale: per mettere piede in Sardegna ad agosto servono due stipendi. Uno per arrivarci, l’altro per restarci.
Il confronto E allora scatta il confronto, quello che si fa con l’amico che va in Corsica e si vanta di spendere poco. E ha ragione. Perché Genova–Ajaccio, stessa settimana, stessi quattro passeggeri e una macchina, costa 652 euro.
Lo stesso vale per Marsiglia, un po’ più in là ma sempre più economica: 954 euro. Se scegliete Albania o Grecia, il portafoglio comunque ringrazia. Il raffronto tra le principali tratte del Mediterraneo parla chiaro: le tariffe per raggiungere l’isola italiana sono, in media, le più alte.
Nel cuore dell’estate 2025, viaggiare da Civitavecchia a Olbia tra l’8 e il 22 agosto con auto e cabina privata costa oltre 1700 euro. Una cifra che rende proibitiva la partenza per chi non ha prenotato con larghissimo anticipo, colpendo in particolare le famiglie. Eppure, per viaggi simili, i costi altrove sono ben più contenuti. Prendiamo ad esempio la Corsica: partendo da Genova per Ajaccio l’8 luglio e rientrando il 15, sempre con auto al seguito e cabina quadrupla interna, la stessa famiglia (2 adulti e 2 bambini) spende soltanto 652 euro, meno della metà rispetto a un viaggio in Sardegna. Anche da Marsiglia, che pure è un porto più distante, la tratta Marsiglia–Ajaccio con ritorno il 16 luglio costa 954 euro, rimanendo comunque sotto la soglia psicologica dei 1000 euro. La Grecia, considerata da molti una meta lontana ed esotica, si difende bene sul piano delle tariffe. Una famiglia che parte da Bari per Corfù il 18 luglio e rientra il 24, con le medesime condizioni di viaggio (auto e cabina), spende 951 euro. Lo stesso vale per l’Albania, che negli ultimi anni ha attirato molti vacanzieri italiani. Da Ancona a Durazzo, partenza l’8 luglio e ritorno il 16, la spesa complessiva è di 1076 euro: cifra elevata, ma comunque distante dai picchi registrati sulla Civitavecchia–Olbia. Sorprende infine il dato relativo alla Spagna: il viaggio tra Barcellona e Ibiza, andata l’8 luglio e ritorno il 16, cabina quadrupla interna, costa 732 euro con auto e cabina inclusi. Anche in questo caso, si tratta di meno della metà rispetto ai prezzi applicati per l’Alta Gallura.
La più cara Il paradosso è evidente: la Sardegna, che dovrebbe essere la più “vicina” per gli italiani, è invece tra le più care da raggiungere. Chi sceglie il traghetto non lo fa per piacere, ma per necessità: portare con sé l’auto, evitare i costi esorbitanti dei voli in alta stagione, oppure perché si parte con bambini piccoli o animali domestici. Le compagnie giustificano questi aumenti con l’alta domanda e la stagionalità, ma le differenze con le rotte estere indicano piuttosto una mancanza di concorrenza reale e l’assenza di un sistema di continuità territoriale esteso ai non residenti. Il risultato è che, per una famiglia che parte ad agosto, la sola voce “traghetto” può superare abbondantemente i 2000 euro se si sommano anche i costi accessori.
E così, mentre i porti sardi restano affollati, cresce il numero di vacanzieri che si rivolge ad altre mete: non per scelta, ma per necessità economica. Chi parte sotto data, vincolato ai turni aziendali o alle ferie scolastiche, è spesso costretto ad accettare prezzi fuori scala, oppure a rinunciare del tutto. Il mare sardo presenta un conto troppo salato.