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La polemica

La Sardegna a un passo dallo scippo del Rally mondiale: perché Roma è in vantaggio

di Andrea Sini
La Sardegna a un passo dallo scippo del Rally mondiale: perché Roma è in vantaggio

Si ipotizzano delle proposte compensative per l’isola

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Sassari Come una partita da giocare in trasferta, nella quale – è evidente – si parte con almeno un paio di gol di svantaggio. Non solo: sta per venire esposto il tabellone luminoso con i minuti di recupero. Pochi, con tutta probabilità. La partita del Rally mondiale si mette in salita per la Sardegna, da mesi alle prese con il paventato scippo di una manifestazione che ormai nell’isola ha messo radici. Quasi un’operazione disperata, quella delle istituzioni regionali, che negli ultimi giorni hanno provato a salvare il salvabile andando a interloquire direttamente e ufficialmente con i massimi livelli istituzionali a livello nazionale.

Roma vs Sardegna E così ieri, 17 settembre, la presidente della Regione, Alessandra Todde, affiancata dal suo vice Giuseppe Meloni, si è intrattenuta a lungo a dialogare e discutere con il ministro dello Sport, Andrea Abodi. Quasi un paradosso, se è vero che da quanto emerge in maniera sempre più chiara il ministro e la parte politica a lui vicina, ovvero Fratelli d’Italia, sono i principali sostenitori del trasferimento della tappa italiana del Rally mondiale dalla Sardegna alla Capitale. Roma con il Colosseo, i suoi monumenti e le sue strade fatte di sampietrini, contro la Sardegna, i suoi scenari da favola e la polvere dei suoi sterrati? Nei fatti la partita che si gioca è questa, ma al di là delle schermaglie di qualche tempo fa, in qualche caso assolutamente pretestuose, la candidatura di Roma ha alle spalle proprio la forza politica di chi – facendo un grosso favore alla Capitale – ha ben poco da temere dal punto di vista politico-istituzionale nel momento in cui la tappa “made in Sardegna” viene affondata.

In campo la presidente Todde Non la pensa così Alessandra Todde, che è scesa in campo personalmente e che non ha intenzione di cedere un centimetro. In ballo ci sono i corposi finanziamenti già deliberati per un triennio per sostenere l’organizzazione del rally tra Olbia e Alghero, ad anni alterni. La governatrice ha affrontato il ministro con decisione e sarebbe stata fermissima nel rifiutare qualsiasi proposta compensativa.

Le proposte compensative Per esempio l’Europeo, o il mondiale Wr2C, ovvero il rally raid. Poca roba, rispetto al Mondiale rally, ma c’è anche da valutare se sia preferibile l’opportunità di uscire completamente dal circuito delle grandi manifestazioni motoristiche, oppure restare agganciati a qualche gara internazionale comunque di buon livello, magari in attesa che cambino i tempi e le colorazioni politiche. La Sardegna potrebbe provare a blindare almeno il 2026, anche perché il finanziamento è deliberato. Un’opportunità da valutare con estrema attenzione entro poco tempo, dato che il tabellone con i minuti di recupero è già pronto. Alessandra Todde sembra pronta a indossare l’elmetto per difendere quella che potrebbe diventare una battaglia tra la Sardegna e la Capitale. Un’eventualità ineluttabile, secondo quanto filtra da Villa Devoto, ma che invece lo stesso ministro Abodi vorrebbe assolutamente evitare. In tutto questo, le altre due parti in causa sono Aci Sport e Wrc Promoter. Il primo ente, al quale la federazione automobilistica internazionale affida l’organizzazione della manifestazione, è ancora di fatto commissariato, perché il nuovo presidente eletto, Geronimo La Russa, non si è ancora insediato. E in questa sorta di interregno, una situazione di incertezza come quella attuale fa anche comodo per giocare a “ce l’hai tu”.

Se Aci Sport non prende una posizione ufficiale, ma nei corridoi trapela intanto la voce che la colpa sia tutta della politica romana, che invece come è noto lavora alacremente per portare il Rally nella Capitale, allora lo scaricabarile è servito. Ed è double face. In questo corto circuito Wrc Promoter, che ha in mano il pacchetto dell’organizzazione dell’intero Mondiale e incassa il corposo contributo della Regione, mantiene una posizione prudente. Preferisce gli sterrati e gli scenari da favola della Sardegna? O vorrebbe vedere i bolidi rombare sui sanpietrini con le meraviglie archeologiche di Roma sullo sfondo? Il senior director Simon Larkin in un’intervista pubblicata su una rivista specializzata dice chiaramente di propendere per la seconda ipotesi. La sensazione è che alla fine, al netto di qualsiasi altra considerazione, la bilancia penderà verso il lato che garantisce la borsa più corposa. La Regione, che già da tempo si è impegnata anche per il prossimo triennio, da questo punto di vista ha confermato estrema disponibilità. Ma in caso di rilancio da parte di concorrenti più forti politicamente e solidi economicamente, neanche i minuti di recupero avrebbero più senso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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