Da programmatrice informatica a reginetta dell’eros su Onlyfans: «La famiglia ha appoggiato la mia scelta»
Valentina “Queen”, cagliaritana, racconta perché ha deciso di diventare una creator di contenuti per adulti, quanto guadagna, le richieste particolari
Cagliari Dice che la scelta è dettata «dalla voglia di decostruire uno schema sociale che era lo stesso che all'inizio mi faceva pensare: stai facendo qualcosa di sbagliato». Valentina, 38enne di Cagliari, sui social e sulle varie piattaforme si fa chiamare solo Queen. Giusto da poco, nello studio della “Zanzara” da Cruciani si è difesa da accuse di prostituzione e bassa morale.
Laureata in architettura, per anni programmatrice informatica, quando l’azienda le ha fatto sapere che condividere foto sensuali online «non rispondeva all’etica aziendale» ha dato una svolta e deciso di puntare tutto sul suo corpo. Perciò ora è una “onlyfanser” a tempo pieno. Su Onlyfans condivide foto e video che vanno dalla seduzione vedo-non-vedo all'autoerotismo e ai rapporti sessuali («collaborazioni»). La sua fama si muove nel sottobosco del web, lì dove, ancora con qualche tabù e imbarazzo ad ammetterlo, la seguono più di centomila persone tra follower e abbonati.
Ricorda il momento in cui l'è venuto in mente il pensiero “adesso mi apro un profilo di Onlyfans”?
«Quasi tre anni fa. Parto dal fatto che ho sempre avuto un profilo Instagram molto libero, dove usavo il corpo per esprimermi, anche se in modo meno spinto rispetto a ora. Il passaggio è stato graduale, anche io inizialmente avevo la convinzione che fosse qualcosa di sbagliato. Su Instagram posso dire che regalavo bellezza, quindi mi sono detta "perché non provarci?" e a spingermi verso Onlyfans inizialmente è stato l'aspetto economico, vivo da sola da quando avevo 20 anni...».
Sul web i contenuti pornografici accessibili gratuitamente non mancano, eppure sono tante le persone che scelgono di abbonarsi a canali Onlyfans, secondo lei perché? Forse perché rispetto alle pornostar è possibile trovare la vicina di casa, la ex compagna del liceo?
«Proprio così. Le fantasie erotiche che si associano a persone vere come la vicina o la salumiera del supermercato. E poi la possibilità di instaurare una relazione con il content creator».
Cioè?
«Oltre a guardare un contenuto porno, puoi parlare direttamente con chi c'è dietro. A me dispiace molto che spesso venga insultato chi si abbona a questi canali, sono persone normali che acquistano un servizio, non c'è niente di strano. E dall'altra parte noi che li offriamo siamo persone che si autofinanziano: dal set, all'attrezzatura, ai costumi».
Lei interagisce con i suoi fan?
«Spesso, e non si parla solo di sesso. In molti casi sono persone che hanno un semplice bisogno di parlare, di confidarsi e cercano qualcuno che li ascolti e che abbia empatia. Cose che altrove, magari anche a casa con la propria compagna, non hanno».
Le fanno delle richieste particolari?
«Video dove dico i loro nomi, dove parlo direttamente a loro, personalizzati».
Ultimamente sembra andare di moda il “dick rating”, la richiesta, previo pagamento, di farsi valutare il pene.
«Sì e a me piace molto. Lo faccio in modo professionale e dettagliato, alcuni hanno dei complessi e me lo chiedono per capire di più sulla percezione del loro corpo e avere un giudizio da una persona professionale. È un servizio molto richiesto».
Parentesi feticismi: giusto in questi giorni Selvaggia Lucarelli ha tirato fuori, per dire, il “caso” del vasto pubblico di fan dei piedi di Caterina Balivo.
«Anche io ho tanti feticisti di piedi, ma non tantissimi. In realtà la cosa che mi fa piacere è vedere che ci sono proprio feticismi di ogni tipo, non entro nel dettaglio. Sui miei contenuti, ho sempre fatto quel che sento. All'inizio censuravo i capezzoli. Mi piace stimolare la fantasia. Da poco ho cominciato anche collaborazioni con ragazze e ragazzi».
Lei spiega che non sarebbe corretto dire che fa porno, qual è la linea sottile tra un porno e un suo contenuto di Onlyfans?
«Entrare nel mondo dell'hard significa essere un’attrice e dipendente di una casa produttrice, hai uno stipendio, e quando arrivi sul set non sai chi avrai davanti e cosa farai. Qui è diverso, sei tu a occuparti di tutto, l'approccio è più amatoriale».
La sua famiglia ha scoperto online la svolta lavorativa?
«No, lo sapeva già e l’ha appoggiata. Qualcosa è cambiato nel momento in cui la visibilità è aumentata, da una parte è subentrata la preoccupazione per lo più per le cattiverie che vengono scritte. Qualcuno dei familiari ha deciso di chiudere i rapporti».
Le dispiace?
«La vita è fatta di scelte e non è detto che tutti le capiscano. Per me la libertà ha un prezzo molto alto e questa decisione è frutto di una lotta personale per cambiare un modello sociale. Schemi che prima mi dicevano che questa cosa era sbagliata, poi ho capito cosa volessi fare davvero».
Diceva che ha iniziato per l'aspetto economico, guadagna molto? «Prendo uno stipendio abbastanza alto, sì, posso dire che mi permette di vivere bene».
Un’ultima cosa: i contenuti più apprezzati del suo canale?
«Il bello è che molte persone si affezionano, ho fan gelosi a cui piacciono di più quelli dove sono da sola rispetto a quelli in collaborazione. Per il resto, lo faccio sì da tre anni ma in maniera più seria solo da poco, e per il momento viene apprezzato tutto».
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