Liste d’attesa infinite e pazienti disperati: i lettori raccontano il loro calvario
Le storie comuni tra viaggi della speranza e lotte contro il tempo
Sassari Il tempo, se sei malato, può trasformarsi in una condanna. Il Cup ti proietta direttamente nel futuro remoto, mentre la sanità privata nel presente che non puoi permetterti. Nel mezzo c’è una folla di persone che aspetta, e mese dopo mese si consuma. È la Sardegna delle liste d’attesa, governata da agende che non parlano tra loro, da Cup che promettono “la prima disponibilità” e poi la collocano un anno dopo. Visite cardiologiche e colonscopie fissate nel 2026. Nel frattempo le vite scorrono su un binario parallelo, quello dei racconti che arrivano alla nostra mail da ogni parte dell’isola. Tra le storie quella di un uomo e di sua madre costretti a volare a Milano per curare un tumore al fegato e un problema al cuore, «Sarebbe stato impossibile nell’isola» dice. Poi l’odissea di Mariolino Azzena per una cataratta, «ben lontana dal vedere una conclusione».
(Le storie complete dei lettori nel giornale cartaceo di domani 19 novembre in edicola e in edizione digitale QUI)
