Il suicidio di un commerciante sassarese: schiacciato dai debiti di droga e abbandonato dalla banda
Dalle carte dell’operazione Polo Ovest la ricostruzione di una vicenda tragica del 2020
Sassari «Adesso cerco “altro sardy”…. ma mi sa che non ha soldini adesso. Io ho 8000 suoi perché mi sono preso erba da lui… giusto per dare una mano». Sardy è un commerciante sassarese coinvolto nei traffici della banda della droga. Un giovane di 35 anni, padre di due bambini piccoli, titolare di un’avviata attività a conduzione familiare: Sardy si suiciderà, perché non ha i soldi per pagare il debito, i capiclan calabresi lo pressano, i sodali lo hanno abbandonato. Si toglierà la vita sparandosi un colpo di pistola, lasciando una famiglia sgomenta, incapace, allora, di dare una spiegazione a quel gesto estremo.
Le carte dell’inchiesta Polo Ovest aiutano a capire il dramma personale dell’uomo e come, all’interno della banda sgominata dalla Dda ci fossero capi e sottoposti, collaborazioni e gestioni condivise ma l’amicizia non fosse contemplata: uniti quando le cose andavano bene, separati di fronte ai problemi. Sardy infatti si ritroverà solo.
E’ il 19 aprile 2020, due componenti della banda di narcotrafficanti parlano al telefono: appartengono alla cellula sarda, al centro del discorso c’è un debito che Sardy, socio di uno dei due, ha con i calabresi. Un debito che al momento non riesce a saldare, perché «mi sa che si è incasinato, che non l’hanno pagato», dice “l’amico”. E l’altro allora chiede cosa fare: «Dico a Berlino che non avete?». La risposta: «Che non avete? Che non ha! Io non devo niente a nessuno! Questo deve essere chiaro».
In questa frase c’è tutto, perché racconta come il gruppo, pressato dalle richieste, si disgreghi in un amen. Il clan calabrese suscita terrore: Berlino, insieme a Milan (gli investigatori sono riusciti per ora a risalire solo ai soprannomi, nickname della Casa di Carta ndr), tiene le fila della banda, facendo arrivare in Sardegna maxi quantitativi di droga che poi viene distribuita nelle piazze dell’isola. Dire a Berlino che non ci sono soldi per pagare il debito significa infilarsi in guai grossi. Il socio di Sardy lo sa, infatti prende le distanze da lui: «Ho chiarito da subito con Milan, Berlino non lo conosco. Conti separati e pagamenti separati. Io sempre regolare. Non devo garantire… capito?»
Ma a quanto ammonta il debito di Sardy con Berlino? 16mila euro al momento della conversazione.
E’ il 19 aprile del 2020: il 30 aprile, 11 giorni dopo, Sardy si toglierà la vita. Lui muore ma i traffici vanno avanti. Perché il business deve continuare.
