La Nuova Sardegna

Trasporti

Caro traghetti, la rivolta delle imprese: «La tassa green distrugge le aziende dell’isola»

di Paolo Ardovino
Caro traghetti, la rivolta delle imprese: «La tassa green distrugge le aziende dell’isola»

Il presidente di Confindustria Sardegna, Maurizio De Pascale: «La presidente Alessandra Todde pensi a misure compensative»

3 MINUTI DI LETTURA





Sassari Bene la prevenzione ambientale via mare, un po’ meno bene se infila la mano nelle tasche. «Degli autotrasportatori e dei passeggeri». L’Ets è diventata l’incubo di import ed export della Sardegna, il sistema di tassazione per diminuire le emissioni di Co2 pensato dall’Ue ha dimostrato di penalizzare le isole del Mediterraneo. E come nei trailer cinematografici: il peggio deve ancora venire. Nel 2026 la misura aumenterà del 30% fino ad arrivare alla completa attuazione. Le compagnie di navigazione sono contrariate, passano per quelle che non sostituiscono le navi vecchie con nuove e meno inquinanti, e per quelle che scaricano i costi in più sul prezzo dei container e sui biglietti. Gli imprenditori devono pagare (molto) di più e sollecitano la Regione: «Pensi a delle misure compensative» per chi gestisce i flussi di merci via mare. La politica regionale guarda a Roma: «Il governo deve creare le condizioni per migliorare questo sistema». La reazione a catena è più o meno questa.

Come funziona

Il meccanismo è dinamico, non si tratta di una semplice sanzione. L’Ets, acronimo di Emission trading system, stabilisce un tetto massimo alle emissioni di gas serra consentite negli spostamenti via mare, assegnando una quota a ogni tonnellata di Co2 emessa. Si crea così un mercato tra le compagnie marittime che devono acquistare tante quote quanto le tonnellate di scarico che lasciano nei mari, e scambiare quote con chi inquina meno in modo da rientrare nei limiti. Così da creare un trading ecologico. A chi supera i valori, multa.

Costi e disagi

Confindustria e Confartigianato a inizio 2025 e in estate avevano fatto i conti sugli incrementi sulle tratte sarde: i costi per metro lineare sono partiti dai 3 euro della Porto Torres-Ajaccio, passando per i 5 della Piombino-Olbia e gli 8 euro della Genova-Olbia per arrivare ai 16,50 della Livorno-Olbia, incidendo fino a 700 euro a tratta per ogni mezzo trasportato. Decisamente non sostenibile. E la voce “Eu Ets costs” è comparsa anche sui ticket dei vacanzieri, con un’incidenza anche fino al 10% sul totale. Tra pochi giorni, l’Ets raggiungerà il cento per cento della sua attuazione: «Diventa una tassa sul consumatore finale e sulle compagnie sarde di trasporto che stanno cercando di venire incontro ai loro clienti – sostiene il presidente di Confindustria Sardegna, Maurizio De Pascale –. Le aziende che producono e devono importare o esportare pagano un’ulteriore tassa e le compagnie di trasporto non sanno che fine fanno questi costi che pagano alle compagnie di navigazione. Non c'è chiarezza sulla rendicontazione».

Gioco di ruoli

De Pascale rilancia con una proposta indirizzata alla presidente della Regione, Alessandra Todde, e al vice Giuseppe Meloni: «Che vengano concesse delle misure compensative ai trasportatori. Questa tassa grava sull’elemento costituzionale di insularità. La Regione potrebbe pensare una soluzione che sarebbe del tutto temporanea visto che entro fine 2026 la Commissione europea dovrebbe licenziare una misura a favore delle isole». A novembre Domenico Bagalà, il nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna, ne aveva parlato in audizione alla Commissione parlamentare per il contrasto agli svantaggi dell’insularità. Aveva ricordato come il rapporto tra trasporto via terra e via mare per la Sardegna sia diverso rispetto al resto d’Italia, con un utilizzo delle rotte marittime per le merci quasi totale. Dai banchi della maggioranza regionale bacchettano il governo Meloni: «È qui che lo Stato deve assumersi una responsabilità: non si può chiedere a un’isola di contribuire alla transizione», dice infatti il segretario Pd Silvio Lai.

Primo Piano
L’incidente

Schianto in pista ad Alghero, sedicenne gravemente ferita durante un allenamento di motocross

di Nicola Nieddu
Le nostre iniziative