Scritte ingiuriose e minacce di morte alla premier Meloni e alla deputata sarda di Fdi
Sono comparse all’esterno del teatro civico di Ozieri dove gli studenti del liceo Duca degli Abruzzi dovevano incontrare la parlamentare
Ozieri Scritte ingiuriose e minacce di morte nei confronti della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e della deputata Barbara Polo sono comparse sui muri del teatro Oriana Fallaci dove gli studenti del liceo Duca degli Abruzzi avrebbero dovuto dialogare con la deputata ozierese.
Immediate le reazioni di condanna del mondo della politica. «Esprimo la mia più ferma condanna per le scritte ingiuriose e le minacce di morte rivolte alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla collega Barbara Polo – sono le parole di Gianni Lampis, deputato di Fratelli d’Italia –. Un atto vile e inaccettabile, che dimostra come certi ambienti preferiscano l’intimidazione al confronto democratico. La violenza politica, da qualunque parte provenga, rappresenta un grave pericolo per la nostra democrazia e va respinta con determinazione. Questi gesti non solo offendono le istituzioni, ma mirano a creare un clima di odio e paura che non possiamo tollerare. A Barbara Polo, stimata collega impegnata in un incontro con gli studenti proprio in quel teatro, va il mio pieno sostegno umano e politico. A Giorgia Meloni, bersaglio di un attacco ignobile, rinnovo la mia vicinanza e la mia stima per il coraggio con cui porta avanti la sua azione di governo nell’interesse dell’Italia. Mi auguro che le autorità competenti facciano al più presto chiarezza sull’accaduto e che i responsabili di questo atto ignobile vengano individuati e assicurati alla giustizia. Chi pensa di intimidirci sappia che non faremo un passo indietro».
«La stagione dei "cattivi maestri” non tramonta mai. A furia di creare un clima di odio e intolleranza, penne e menti del centrosinistra, colpevolmente immemori degli anni infausti della violenza politica, troveranno sempre il cretino di turno che trasforma le loro parole in azioni». Così Paolo Truzzu e Corrado Meloni, capogruppo e consigliere regionale di Fratelli d'Italia – Se gli autori di queste scritte sono ancora sconosciuti, l'humus culturale di provenienza è abbastanza noto. È lo stesso di coloro che a Cagliari, vigliaccamente col favore delle tenebre, hanno insultato la memoria dei Martiri delle Foibe e di Sergio Ramelli, giovane militante di destra ucciso esattamente 50 anni fa dai loro antenati politici».