Una task force permanente contro l’emergenza acqua nel Sassarese
Incontro a Palazzo Ducale tra il sindaco Giuseppe Mascia con i vertici di Enas e Abbanoa
Sassari Un tavolo permanente dedicato all’emergenza acqua nel Sassarese. Con il primo appuntamento mercoledì 30 a Palazzo Ducale, con il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia che incontrerà il presidente di Abbanoa Giuseppe Sardu e l’amministratore unico di Enas Marco Soriga subito dopo la fine del consiglio comunale in programma nella mattina.
Incontro a cui seguiranno confronti periodici, allargati ad altri attori istituzionali e sindaci del territorio.
L’incontro Obiettivo: avere un quadro preciso e costantemente aggiornato degli interventi in corso e programmati: sia quelli sull’acquedotto Coghinas 2 da parte di Enas, sia quelli alle reti cittadine da parte di Abbanoa. In modo da potere il più possibile anticipare, gestire, e comunicare tempestivamente i disagi che la popolazione e le imprese dovranno affrontare. E che, con l’estate alle porte e l’inizio della stagione turistica, si annunciano “pesanti”. E avere la conferma definitiva che l’acqua nelle città, quando ci saranno problemi programmati o improvvisi con il Coghinas 2, sarà garantita dal bacino del Cuga.
Emergenza É stato ruvido il confronto degli ultimi giorni tra i soggetti che gestiscono l’acqua e gli amministratori. Con i sindaci di Sassari Giuseppe Mascia e di Porto Torres Massimo Mulas che non a caso hanno alzato la voce, mettendo sul campo l’ipotesi di chiedere alla Regione lo stato di calamità naturale. Agli interventi in corso (sia sull’acquedotto che sulle reti) si aggiungono infatti le rotture improvvise quanto costanti nel cadente Coghinas 2, sette negli ultimi due mesi, di cui l’ultima, in tre punti diversi, venerdì.
Risultati Tensione che ha prodotto i primi risultati, con l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Antonio Piu che ha assicurato un immediato cambio di passo almeno dal punto di vista comunicativo, con l’obsoleto protocollo che gestiva il traffico delle notizie, che solo alla fine arrivavano sulle scrivanie dei sindaci, che sarà messo in soffitta. Enas, l’Ente acque della Sardegna che gestisce l’acqua “grezza” che tramite gli acquedotti arriva ai potabilizzatori, e Abbanoa, che poi la mette in rete, gestiranno da ora la comunicazione in maniera congiunta, evitando le brutte sorprese degli ultimi giorni, con ritardi nei lavori programmati e rotture notturne che hanno lasciato a secco i rubinetti del Sassarese senza dare modo ai primi cittadini di gestire in alcun modo l’emergenza.
Lavori Emergenza che diventerà regola. Almeno a sentire l’assessore Piu che, presentando gli storici lavori da 66 milioni negli obsoleti Coghinas 1 e 2 che si concluderanno a marzo 2026, risolvendo problemi atavici quanto trascurati delle due condotte, ha sottolineato che «ci sarà da soffrire». E da qui passa un altro punto “caldo” del confronto. Serve infatti un cambio di passo dal punto di vista della comunicazione per mettere le carte in tavola con la cittadinanza sulla portata e il reale impatto degli interventi, che riguarderanno una decina di chilometri delle condotte del Coghinas 2,che rifornisce di acqua grezza i potabilizzatori Abbanoa di Truncu Reale (al servizio di Sassari, Porto Torres e Stintino), Castelsardo (al servizio anche di Tergu) e anche il potabilizzatore di Pedra Majore (al servizio di Valledoria, Badesi, Santa Maria Coghinas, Viddalba e Trinità d’Agultu) di norma rifornito da un’altra linea dell’Enas, il “Coghinas 1”, attualmente anch’essa interessata da lavori di manutenzione. E che andranno fatti “a vuoto” con inevitabili chiusure e disagi. «Stiamo correndo – ha assicurato Piu – con dieci squadre al lavoro contemporaneamente per finire entro marzo 2026 lavori rimandati per decenni». Ma è anche il caso di fermarsi un attimo, per spiegare bene quali sono i sacrifici che si chiederanno, e che si stanno già chiedendo, ad esempio alle campagne.
L’ombrello E qui arriva un altro punto caldo. Nelle drammatiche riunioni con gli agricoltori infatti è stato più volte detto che l’acqua del Cuga non può essere destinata se non in minima parte alle campagne perché è vincolata per uso idropotabile. Da tempo infatti, in caso di problemi all’acquedotto, entra in campo il protocollo operativo stabilito dall’assessorato regionale ai Lavori pubblici e sottoscritto da Enas, Consorzio di Bonifica della Nurra ed Abbanoa che consente di limitare le interruzioni rispetto a quanto avveniva in passato, sfruttando la rete del consorzio di bonifica che consente di compensare parzialmente l’interruzione dal Coghinas tramite l’approvvigionamento proprio dall’invaso del Cuga. Collegamenti che in questi giorni il consorzio sta usando per fare passare i reflui di Sassari, messi a disposizione dopo un decennio di attesa per l’irrigazione dei campi.
Questo ha causato un piccolo cortocircuito venerdì mattina, con il via libera dell’utilizzo dell’acqua del Cuga per Sassari che ha tardato di qualche ora. Situazione che non si dovrà ripetere, con Enas che deve dare la certezza dell’ombrello del Cuga a protezione di Sassari, per evitare che un’estate che sul fronte acqua si annuncia già caldissima non diventi rovente.