La Nuova Sardegna

Sassari

Il provvedimento

Sassari, in due bullizzavano un compagno di classe: non saranno sospesi ma “puniti” – Ecco la decisione

di Giovanni Bua
Sassari, in due bullizzavano un compagno di classe: non saranno sospesi ma “puniti” – Ecco la decisione

Applicato il decreto Valditara: entrambi dovranno aiutare compagni con disabilità

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Sassari Il primo spingerà la carrozzina di un compagno con disabilità, il secondo affiancherà un insegnante nel sostegno a un ragazzo con bisogni speciali. Questa la punizione che il dirigente Paolo Acone, in accordo con il collegio dei docenti, ha stabilito per due giovani studenti dell’Ipia di Sassari, l’istituto professionale nel cuore del quartiere di Monte Rosello, applicando tra i primi nell’isola il nuovo decreto Valditara.

I ragazzi, che frequentano entrambi il primo anno, si erano resi colpevoli di ripetuti atti di bullismo contro un compagno di classe: acqua gettata addosso, dispetti, insulti, minacce, pressione quotidiana. Un racconto che tutti i dirigenti scolastici ben conoscono e che i genitori dell’alunno hanno fatto a docenti e dirigente, chiedendo aiuto.

L’altro ieri si è tenuto il consiglio di classe, che ha deciso di giudicare il comportamento “grave” e di sospendere i due ragazzi per sette giorni dalle lezioni (ma non dalla frequenza), disponendo come previsto dal ddl ministeriale «attività di cittadinanza solidale» per gli studenti.

«È uno strumento importante da avere a disposizione – commenta il dirigente Paolo Acone – che ci permette di intervenire con decisione ma senza espellere i giovani dal circuito scolastico. Sicuramente va tutelata la vittima, ma anche “il carnefice” merita tutta la nostra attenzione, come ben sa chi purtroppo si occupa quotidianamente di bullismo. Per questo abbiamo deciso di giudicare il fatto grave ma non gravissimo. E, visto che non sono ancora disponibili gli elenchi di strutture convenzionate nelle quali gli studenti possono fare le loro attività di recupero, di impiegarli nella loro scuola, per aiutare compagni che hanno necessità. È una seconda possibilità che vogliamo convintamente dare loro».

La scelta non è scontata. Il decreto Valditara infatti prevede ben altre durezze possibili. «Se i docenti avessero classificato l’accaduto come gravissimo – spiega Acone – la questione sarebbe andata davanti al consiglio di istituto, sarebbe scattata una sospensione più lunga e il 5 in condotta, che porta all’automatica bocciatura. Il rischio in questi casi è che i ragazzi mollino. A volte, quando la loro presenza è i disfunzionale rispetto alla serenità della comunità scolastica, siamo costretti ad allontanarli. Ma sono casi rari e per noi, che ci riteniamo l’ultima frontiera prima dell’abbandono, è sempre una sconfitta».

Una trincea che Acone presidia alla guida del Pellegrini, l’istituto di istruzione superiore nato dall’accorpamento tra il Professionale per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, il Tecnico Agrario e, appunto, il Professionale per l’Industria e l’Artigianato.

«Sono realtà complesse – spiega mentre mostra orgoglioso il cantiere da 6 milioni di fondi Iscol@ che sta ridisegnando l’ex Agrario alle porte del quartiere di Latte Dolce –. Da una parte sono in grado di creare professionalità eccellenti e richiestissime dal tessuto produttivo, con progetti all’avanguardia come quello che all’Ipia portiamo avanti con la Toyota Tech School. Dall’altra sono spesso l’ultima chance per i ragazzi prima di ingrossare le fila della dispersione scolastica. Ragazzi che arrivano da ambienti complessi, situazioni familiari disfunzionali, che nella scuola possono trovare una strada o l’ennesima porta sbattuta in faccia. Noi non temiamo queste situazioni, anzi spesso chiamo i miei colleghi dirigenti e gli dico di convincere i loro studenti “difficili” a venire da noi prima di mollare. La nostra soglia di attenzione è altissima, la collaborazione con le istituzioni, a iniziare dalla polizia locale con il suo eccellente progetto anti-bullismo, quotidiana. C’è un prezzo da pagare. Ma ne vale la pena».

E per questo da lunedì un ragazzo spingerà la carrozzina di un compagno, un altro affiancherà un insegnante di sostegno. Perché, nella vita, non è facile come sembra distinguere vittima e carnefice. E l’unica cosa certa è che entrambi vanno aiutati.

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