Picchiata in casa a Sassari: l’aguzzino ha filmato le sevizie
L’uomo è stato arrestato dai carabinieri che hanno fatto irruzione nell’appartamento di vicolo Bertolinis
Sassari Un video choc, girato dal suo presunto aguzzino con uno smartphone durante le percosse e fatto arrivare a qualcuno come messaggio di minaccia.
Sarebbe stato questo il dettaglio decisivo che ieri ha fatto scattare l’allarme e salvato una ragazza sassarese, appena maggiorenne, da una violenza che andava avanti da qualche ora tra le mura di un appartamento del centro storico.
«Guardate cosa succede a chi non paga», avrebbe detto l’uomo mentre filmava la scena della tortura. Il filmato sarebbe collegato a un debito di denaro, forse legato alla droga, e che avrebbe innescato la richiesta d’aiuto, arrivata ai carabinieri ieri mattina poco dopo le 10 alla centrale operativa del numero unico europeo 112.
La drammatica vicenda si è consumata in vicolo Bertolinis, a pochi passi da piazza Azuni. I militari dell’Arma sono intervenuti in pochi minuti, facendo irruzione nell’appartamento e trovando la giovane ferita, con gli abiti strappati e segni evidenti di percosse. La ragazza è stata accompagnata in caserma per essere ascoltata dagli inquirenti.
Le sue condizioni fisiche, fortunatamente, non sarebbero gravi, ma ha avuto bisogno di un supporto psicologico ed è stata accompagnata al pronto soccorso. Quando sono arrivati i militari del nucleo operativo e radiomobile nell’abitazione si trovava anche l’uomo che è stato subito bloccato dai carabinieri.
Si tratta di un cittadino ghanese di 33 anni, già noto alle forze dell’ordine. Su disposizione del magistrato di turno, il sostituto procuratore Angelo Beccu, nei suoi confronti è scattato l’arresto. Le accuse contestate dalla Procura della Repubblica sono pesantissime: sequestro di persona a scopo di estorsione, tortura e lesioni, oltre ad altri reati ancora al vaglio degli investigatori.
Difeso dall’avvocato Massimiliano Tore, ora rinchiuso nel carcere di Bancali. Lunedì comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari Gian Paolo Piana per l’udienza di convalida dell’arresto.
L’allarme sarebbe arrivato alle forze dell’ordine proprio dopo la diffusione del video choc, mentre in un primo momento si era parlato anche di presunti colpi di arma da fuoco. I carabinieri non hanno rinvenuto armi nell’appartamento ed escludono che siano stati esplosi colpi, anche se in tanti ieri mattina intorno alle 10.10 giurano di aver sentito degli spari proprio in coincidenza dell’intervento delle auto dei carabinieri. L’uomo finito in carcere è noto alle forze dell’ordine.
A settembre di quest’anno il 33ene era stato arrestato per spaccio di droga proprio dai carabinieri, ma aveva patteggiato un anno di reclusione, tornando subito in libertà. Cinque anni fa era invece finito in manette con l’accusa di tentato omicidio, per l’accoltellamento di un altro straniero in un centro di prima accoglienza di Marritza, ma in quel procedimento era stato assolto. Le indagini per l’episodio di ieri proseguono per ricostruire con precisione quanto accaduto all’interno dell’abitazione e per definire tutte le responsabilità. (foto Ivan Nuvoli)
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