La Nuova Sardegna

Sassari

Il caso

Spa, piscine e servizi in vendita: le terme gioiello di Casteldoria finiscono all’asta

di Giovanni Bua
Spa, piscine e servizi in vendita: le terme gioiello di Casteldoria finiscono all’asta

La Città metropolitana ha deciso di inserire il complesso chiuso e abbandonato da anni nel piano delle alienazioni

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Sassari Le terme di Casteldoria finiscono ufficialmente sul mercato. La Città Metropolitana di Sassari ha messo in vendita il complesso termale di Santa Maria Coghinas, inserendolo nel piano delle alienazioni con una base d’asta fissata in 6 milioni 783 mila euro. Una cifra che fotografa il valore di uno dei siti termali più importanti del Nord Sardegna e, allo stesso tempo, il peso di un’operazione complessa, destinata a segnare una svolta dopo anni di chiusura, contenziosi e tentativi di rilancio rimasti incompiuti.

Il lotto comprende l’intero sistema termale che ruota attorno a Casteldoria: lo stabilimento principale di Santa Maria Coghinas, le piscine termali di Viddalba e le ampie aree di pertinenza che collegano le due strutture lungo il corso del fiume Coghinas. Restano esclusi dalla cessione solo il ponte in legno sul fiume, che mantiene la sua funzione di opera pubblica a uso collettivo. A giugno 2025, quando la vendita era ancora solo un’ipotesi, l’allora commissario della Città metropolitana Gavino Arru aveva effettuato un sopralluogo all’interno dello stabilimento. In quell’occasione i sindaci dei due Comuni direttamente interessati avevano illustrato una situazione definita critica.

Il primo cittadino di Santa Maria Coghinas Pietro Carbini e il sindaco di Viddalba Giovanni Andrea Oggiano avevano spiegato come anni di inattività avessero trasformato un’eccellenza del termalismo regionale in una struttura completamente ferma, sorvegliata ma priva di qualsiasi funzione operativa. Il sopralluogo aveva restituito l’immagine di un complesso vasto ma profondamente segnato dall’abbandono.

Lo stabilimento termale di Santa Maria Coghinas si sviluppa su cinque livelli, con una superficie coperta superiore ai 4.600 metri quadrati. Al suo interno trovavano posto reparti di cura, aree per balneoterapia e fangoterapia, spazi per trattamenti respiratori, camere per l’ospitalità, ristorante, bar e locali di servizio. Tutto oggi chiuso, con impianti fermi e ambienti che richiedono interventi di recupero strutturale e funzionale.

Sul versante di Viddalba il complesso delle piscine termali presenta una superficie coperta di circa 2.050 metri quadrati. La struttura comprende una piscina coperta semiolimpionica da 25 metri, una vasca idromassaggio, spogliatoi, locali tecnici e un’area bar con terrazza esterna. Qui il degrado è apparso meno avanzato rispetto allo stabilimento principale, ma la chiusura prolungata ha comunque inciso sulla piena fruibilità dell’impianto, rendendo necessari lavori di riqualificazione.

A completare il lotto ci sono circa 30 mila metri quadrati di terreni di pertinenza, in gran parte coperti da macchia mediterranea, che svolgono una funzione di collegamento tra le due strutture. Un’area di grande valore paesaggistico, incastonata lungo il fiume Coghinas, che rappresenta uno degli elementi di maggiore attrattività dell’intero compendio. La scelta della vendita segna un cambio di passo rispetto alle ipotesi di gestione pubblica o mista che avevano accompagnato il rientro del bene nella disponibilità dell’ente dopo il lungo contenzioso con la società concessionaria.

Un contenzioso che, iniziato prima del 2020, aveva portato alla chiusura delle terme e al progressivo deterioramento di un sito che per decenni aveva attirato pazienti e turisti da tutta la Sardegna e dalla Penisola. La procedura di alienazione prevede un’asta pubblica con offerte segrete in aumento rispetto alla base fissata dalle perizie tecniche. Per i potenziali acquirenti è obbligatorio effettuare un sopralluogo, proprio per la complessità e le condizioni del complesso. Un passaggio ritenuto essenziale dall’ente per evitare operazioni improvvisate e garantire che chi presenterà un’offerta abbia piena consapevolezza dell’impegno economico e gestionale richiesto. Con la messa in vendita delle terme si apre dunque una fase decisiva. Dopo anni di annunci, studi e dichiarazioni di intenti, il futuro del sito passa ora dalla capacità del mercato di intercettarne il potenziale e di sostenere un investimento che non è solo immobiliare, ma anche sanitario e turistico. Un banco di prova importante per il territorio dell’Anglona e della bassa valle del Coghinas, che guarda a questa operazione come all’ultima occasione per riportare in vita un patrimonio storico oggi ridotto al silenzio.

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