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Cagliari, a Franco Nero il premio alla carriera

Cagliari, a Franco Nero il premio alla carriera

Il grande attore di “Django” sarà al Teatro Massimo sabato 21 dicembre alle 17, con lui anche il jazzista Lino Patruno

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Al Teatro Massimo, sabato 21 dicembre alle ore 17, sarà attribuito il Premio alla Carriera a Franco Nero, tra i nomi più apprezzati dal pubblico e ammirato dai cinefili italiani e stranieri per la sua magistrale capacità interpretativa ed il carisma dei suoi personaggi.

Francesco Sparanero, questo il vero nome dell’attore icona del cinema italiano anni ’70, ’80 e ’90, superati gli 80 anni ed ancora in grande forma, sarà intervistato da Sergio Naitza, giornalista, critico cinematografico e oggi attivo come regista, autore di numerosi lavori apprezzati in Italia e all’estero.

Il riconoscimento a Franco Nero rientra nel cartellone del Premio per cortometraggi “Tre minuti di celebrità a Cagliari”, kermesse vincitrice dei bandi della Legge Cinema della Regione Sardegna e dei progetti artistici dell’assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari. Giunta alla settima edizione la manifestazione, curata dal direttore artistico Peter Marcias, vanta un montepremi di oltre 3.000 euro e premierà il 20 dicembre al Notorious Cinema i migliori cortometraggi dedicati alla Città Capoluogo e le fotografie più suggestive di Cagliari che riscuoteranno il favore della Giuria.

Con Franco Nero sul palco anche uno dei più celebrati jazzisti italiani, Lino Patruno, che il grande pubblico ricorderà come direttore dell’orchestra dell’indimenticata trasmissione Portobello, il programma cult condotto dal grande Enzo Tortora. E proprio nelle scorse settimane è stata girata anche a Cagliari una parte della fiction dedicata al compianto presentatore ed eurodeputato dei radicali che ha lasciato un ricordo indelebile in tutto il pubblico televisivo.

Franco Nero è tra gli attori più stimati della vecchia generazione. Dal western al genere "giallo politico", i suoi film raccontano un pezzo di storia della "settima arte". Emiliano di Parma, debutta sul grande schermo nel 1962 con "Pelle" di Giuseppe Fina. Tre anni dopo interpreta il primo film western, "Gli uomini dal passo pesante", dimostrando di trovarsi a proprio agio nei panni del pistolero e attirando, in particolare dopo "Django" di Sergio Corbucci, l'attenzione di registi d'oltreoceano, su tutti John Houston che gli offre la parte di Abele nel kolossal La Bibbia.