La Nuova Sardegna

«Mio bisnonno ha fatto a pezzi suo cugino / E l'ha sotterrato in giardino, eh / Dicci dov'è il corpo o fai la stessa fine /  Il sangue segnava il confine, la famiglia si divise, yeah»: comincia così "Crudele", la seconda traccia dell'album "Ranch" di Salmo. Il disco uscito oggi, venerdì 9 maggio, all'una di notte. E all'interno di un lavoro a tratti molto intimistico, spicca un brano dove il rapper olbiese racconta una vicenda familiare reale. Un omicidio che ha lasciato segni profondi nella famiglia di Maurizio Pisciottu, il vero nome di Salmo. Un bisnonno che uccise il cugino e «Nessuno l'ha aspettato al suo ritorno / Ma una volta a casa trovò un figlio / alcolizzato, era mio nonno / Il quale era così ubriaco / Da non riconoscere mio padre, sapere quando è nato». È uno storytelling amaro quello di Salmo, anzi appunto Crudele, come il titolo della canzone. Un fatto di sangue che attraversa le generazioni, la seconda strofa si concentra sulla vita del padre Raimondo, figura che torna sempre nelle canzoni di Salmo (in "1984" rappava "Mio padre non fa il buttafuori ma ti pesta fuori") e a cui l'artista è molto legato. In alcuni versi di "Crudele" continua: «Per chi ti abbandona e non ritorna / Vergogna, affoga nei sensi di colpa / Diciotto, svolta in Corsica, andato via di corsa / Fa la valigia, non ha niente nella borsa / Al suo ritorno in città mette mia madre incinta / Nasce mio fra' e Mauri, eccomi qua».

Un testo profondo, forse si può dire che sia già uno dei migliori dell'intera discografia dell'olbiese. Qualche giorno fa nella conferenza di presentazione di "Ranch", Salmo affermava: «Un testo come Crudele è molto personale, ho raccontato una storia vera con coraggio, è molto privata e la avevo in testa da molti anni. Penso a Redemption Song di Bob Marley che la ha provata per tutta la vita ed è uscita tardissimo ma è immortale. Crudele mio padre la storia ce la ha raccontata a pezzi e io li immagazzinavo: infatti è venuta spontanea».