Tribunale, avvocati in sciopero per la carenza negli organici
Nuoro astensione dal 13 al 20 gennaio: l’ha deciso il Consiglio dell’Ordine
Nuoro Una settimana di astensione dalle udienze, dal 13 al 20 gennaio: l’ha stabilita il Consiglio dell’Ordine degli avvocati del Foro di Nuoro, per tenere alta l’attenzione sulle carenze dell’organico nei vari uffici del Tribunale del capoluogo e in particolar modo dell’Unep, l’Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti. Un problema che non si è affatto risolto nonostante il sottodimensionamento del personale sia stato al centro di interlocuzioni con tutti i soggetti istituzionali chiamati a trovare soluzioni: presidente del Tribunale, procuratore della Repubblica, prefetto, ma anche l’assessorato agli Affari generali della Regione.Proprio il presidente del tribunale Mauro Pusceddu, è stato autore ad aprile di una denuncia pubblica nella quale si chiedevano apertamente scelte, programmazioni e risposte politiche a una situazione la cui soluzione non appariva giù allora differibile.
Gli avvocati si sono riuniti in assemblea il 13 dicembre scorso, e all’unanimità hanno dato mandato al Consiglio dell’Ordine di proclamare una settimana di astensione, preso atto che non solo la situazione non è migliorata, nonostate dallo scorso mese di aprile siano stati fatti passi avanti. E infatti era stata individuata la possibilità di provvedere a nuove assunzioni attingendo dalla graduatoria finale del concorso espletato dall’Agenzia Laore Sardegna, con oneri a carico del ministero di Grazia e Giustizia. “Cionondimeno, scrive il presidente dell’Ordine, avvocato Lorenzo Soro, allo stato attuale si è lontani dalla definizione della vicenda, tanto da ritenere che l’organico non sarà implementato a breve, con ulteriore aggravamento della condizione”. Questo significa, dicono gli avvocati, un malfunzionamento dell’amministrazione della giustizia, che incide sulla ragionevole durata del processo e sullo stesso ordine pubblico. L’astensione non ha il solo scopo di sensibilizzare le istituzioni locali, ma anche i cittadini, che non sempre sono consapevoli della gravità del problema.