La Nuova Sardegna

Olbia

In tribunale

Olbia, colpo di scena nella guerra dei brico: a rischio l’area esterna di Tecnomat

di Giandomenico Mele

	Una parte dell'area esterna di Tecnomat
Una parte dell'area esterna di Tecnomat

Il Tar: fondata l’istanza di Bricofer e Ottimax sul via libera del Comune

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Olbia La guerra del bricolage riserva un colpo a sorpresa nel contesto di una vicenda giudiziaria che sembrava ormai definita. La nuova ordinanza del Tar Sardegna, dopo il ricorso presentato da Bricofer Group spa e Ottimax Italia, i concorrenti che stanno contestando l’apertura della struttura di vendita di Tecnomat nell’area del pozzo sacro, ha ritenuto fondata l’istanza cautelare proposta con l’atto di motivi aggiunti, depositato il 14 febbraio, sulla determinazione del Comune, che aveva posto le condizioni per l’utilizzo a fini di vendita di un’area esterna di circa 2000 metri quadrati, comunicante con la parte interna della struttura. Secondo l’istanza cautelare dei ricorrenti, infatti, accolta dal Tar, l’area “aumenta in modo considerevole le dimensioni della stessa, sostanzialmente dando vita a una grande struttura di vendita, con significativo aumento del suo impatto negativo sull’attività concorrente svolta dalle ricorrenti”. Respinta, invece, come acceduto in precedenza, sul provvedimento autorizzativo del Comune per l’apertura di Tecnomat, che era stata confermata da una recente ordinanza del Consiglio di Stato.

Ovviamente la pronuncia cautelare del Tar non implicherà nessuno smantellamento dell’area esterna, dove si trova soprattutto materiale per l’edilizia, perché l’area resterà integra sino alla decisione della causa nel merito, per la quale è già stata fissata la pubblica udienza del 25 settembre. La struttura resterà aperta, troppo rilevante il danno che ne subirebbe per una chiusura nelle more del giudizio, attendendo che i tribunali amministrativi si pronuncino nel merito. Tecnomat resiste, dunque, e continuerà la propria attività, nonostante penda l’eventuale spada di Damocle di una possibile interdizione dell’area esterna, dopo che il Tar ha comunque giudicato quella parte come idonea ad aumentare la superficie commerciale, trasformandola in grande struttura di vendita.

In relazione al “merito” della questione posta all’esame del Collegio, la stessa attiene – nell’ambito di un giudizio di legittimità di un provvedimento di autorizzazione alla realizzazione di una media struttura di vendita gestita da Bricoman Italia srl – alla esatta individuazione della superficie di vendita del nuovo esercizio commerciale; superficie che le appellanti sostengono essere maggiore di 2.500 metri quadri, in quanto inclusiva di spazi non conteggiati: tra cui un’area “libera” non del tutto estranea ad attività commerciali e non adeguatamente separata dalla zona espositiva. Tecnomat, da parte sua, ritiene di aver correttamente computato la superficie di vendita, anche alla luce del divieto di accesso della clientela all’area libera

 Le ragioni per le quali Ottimax e Bricofer chiedono la chiusura di Tecnomat attiene “al rischio di una rilevante contrazione della propria attività economica, per lo sviamento di clientela attuato dalla società concorrente”. Tecnomat si è opposta all’istanza di sospensiva del provvedimento sulla base dei pregiudizi insiti nella chiusura di un esercizio commerciale appena avviato, per il quale ha effettuato consistenti investimenti e assunto numerosi lavoratori. Il Consiglio di Stato, infine, conclude che in relazione al “merito” della questione, le censure prospettate devono essere oggetto di attento esame, anche mediante approfondimento istruttorio, nell’ambito della fase di merito del giudizio di primo grado.

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