Minacce e aggressioni ai fratelli per l’eredità, il giudice lo rinvia a giudizio per stalking
Accusato anche di lesioni personali e furto con strappo, il processo si apre a febbraio
Olbia Anni di insulti, intimidazioni e aggressioni che, secondo le accuse, sarebbero state scatenate da questioni ereditarie. «Ti ammazzo, non ti faccio stare qua. Con me avrai sempre problemi, non te la faccio passare liscia», è una delle minacce, contenute nel capo d’imputazione, che Adriano Canu avrebbe rivolto ai fratelli. L’uomo, 49 anni di Olbia, è stato rinviato a giudizio dal gup del tribunale di Tempio Federica Distefano con le accuse di atti persecutori, lesioni personali e furto con strappo ai danni dei due familiari. Il processo comincerà il 10 febbraio 2026. L’uomo è difeso dall’avvocata Irene Bianco. Le indagini erano partite da un esposto alla Procura di Tempio presentato dall’avvocato Abele Cherchi che assiste i due fratelli, costituiti parte civile. Numerosi gli episodi di violenza contenuti nel capo d’imputazione da cui l’imputato dovrà difendersi: per la Procura, i suoi fratelli sarebbero stati vittime di un’escalation di condotte violente, a partire dal 2023, costringendoli a installare sistemi di videosorveglianza nelle loro proprietà per evitare irruzioni inaspettate del fratello ed evitando di uscire da soli dalle proprie abitazioni per paura di aggressioni.
In diverse occasioni l’imputato si sarebbe nascosto dietro dei cespugli, uscendo improvvisamente allo scoperto e minacciandoli di morte. Nel capo d’accusa si fa riferimento anche ad episodi più gravi, come quando avrebbe volontariamente colpito per due volte col furgone l’auto di uno dei due, tanto da costringerlo a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. O come quando, il 3 ottobre del 2023, dopo aver scavalcato la recinzione della proprietà dei familiari, aveva aggredito con calci e pugni uno di loro, lasciandolo tramortito a terra, mentre l’altro fratello era intervenuto per farlo smettere, brandendo una roncola. Poche ore dopo, lo aveva aggredito nuovamente nel piazzale dell’ospedale di Olbia, mentre era in attesa di essere visitato dai medici del pronto soccorso. L’imputato gli aveva strappato di mano e portato via il cellulare, col quale l’uomo stava chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine. A quel punto era fuggito senza neanche farsi refertare. Nell’aprile 2024 Canu era stato assolto dal tribunale di Tempio per altri episodi. (t.s.)
