La Nuova Sardegna

Oristano

Il caso

Gestione del nuraghe Losa, al Comune di Abbasanta il primo round del contenzioso

di Maria Antonietta Cossu
Il nuraghe Losa di Abbasanta
Il nuraghe Losa di Abbasanta

Rigettata la richiesta di sospendere l’assegnazione dell’appalto presentata dalla ditta seconda classificata in graduatoria. L’amministrazione procede con l’assegnazione che va per sette anni alla cooperativa Paleotur

28 settembre 2024
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Abbasanta Dopo due mesi vissuti nel limbo il Comune ha sbloccato la pratica dell’affidamento in gestione del parco archeologico Nuraghe Losa, finito al centro di un contenzioso legale aperto dalla ditta arrivata seconda in graduatoria. L’udienza per la sentenza di merito è prevista il 23 ottobre davanti ai giudici del tribunale amministrativo, che si dovranno pronunciare sulla richiesta di annullamento degli atti di gara conclusivi avanzata dall’associazione temporanea d’impresa Promakos, mentre non ha accolto la richiesta di una sospensiva cautelare dei provvedimenti impugnati.

L’assenza di misure preventive autorizza l’ente locale a procedere con la definizione dell’appalto che si è aggiudicato il gestore storico del complesso archeologico, la Paleotur di Ghilarza. La firma del contratto non sarà comunque vincolante se il Tar dovesse ordinare l’annullamento della determinazione con cui alla fine di maggio il Servizio tecnico dell’Unione del Guilcier, che su delega del Comune di Abbasanta ha gestito l’iter di gara attraverso la propria Centrale di committenza, aveva assegnato alla Paleotur la gestione del bene culturale e dell’immobile adibito a punto ristoro e biglietteria. Gli scenari conseguenti a una sentenza ipoteticamente sfavorevole al concessionario sono trattati in un’apposita clausola che impegna il firmatario a rinunciare a qualunque rivendicazione di tipo risarcitorio nei confronti del Comune di Abbasanta, fatto salvo il pagamento delle prestazioni erogate nel caso in cui il Tar annullasse l’affidamento.

Se invece non ci saranno ribaltamenti di fronte, per i prossimi sette anni il concessionario si occuperà della cura e della promozione del compendio garantendo i servizi di custodia, pulizia, manutenzione ordinaria, apertura e chiusura del sito, dell’attività di valorizzazione e promozione e dei servizi di assistenza al visitatore. Il canone annuo da versare al Comune è di novemila euro. In cambio, rimarranno in tasca al gestore le entrate derivanti dagli utili di gestione e il contributo erogato dalla Regione attraverso l’ente locale nell’ambito del progetto culturale denominato I luoghi della storia.

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