La Nuova Sardegna

Oristano

Tribunale

Le scaricano un’app sul cellulare: donna derubata di 100 mila euro

Le scaricano un’app sul cellulare: donna derubata di 100 mila euro

Oristano, il Gip ha disposto per un giovane il divieto di avvicinamento ad una anziana signora

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Oristano Il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Oristano, Salvatore Carboni, ha disposto per un giovane il divieto di avvicinamento ad una anziana signora alla quale, secondo gli inquirenti, avrebbe sottratto quasi centomila euro dal conto bancario. La decisione del gip riguarda una vicenda emersa solo oggi, 22 febbraio, ma denunciata la primavera scorsa, quando, la signora si era accorta del grosso ammanco.

Durante le indagini era emerso che attraverso un’applicazione scaricata sullo smartphone della vittima, fossero stati effettuati, in più riprese, alcuni bonifici: prima di 15mila euro, qualche giorno più tardi di 25 mila, sino a sfiorare la ragguardevole somma di 100mila euro. Ogni operazione sarebbe avvenuta attraverso il telefono che la donna, per tutto il periodo, aveva sempre avuto con sé.

Dopo la denuncia della signora, le indagini si concentrarono sulle persone che frequentavano abitualmente la vittima e la sua abitazione e in particolare, su alcuni suoi conoscenti. Vennero individuate quattro persone, tra cui il giovane, sottoposto alla misura cautelare, e la sua compagna. 

Le indagini, condotte dal sostituto procuratore Andrea Chelo, portarono anche al rinvenimento, all’interno dell’abitazione del giovane, di una importante somma di denaro che venne sequestrata, in quanto, secondo gli inquirenti, proveniente dai bonifici effettuati dal telefonino dell’anziana. Il giovane, che ha sempre sostenuto che quel danaro non provenisse affatto dal conto corrente della vittima, contro quel sequestro aveva presentato ricorso al giudice del riesame che ancora non si è pronunciato.

Nei giorni scorsi è arrivata invece la misura cautelare disposta dal gip, contro la quale ha presentato ricorso l’avvocata Cristina Puddu che ha spiegato come l’anziana abbia sempre scagionato il giovane, tanto da aver continuato a frequentare lui e la sua compagna anche successivamente alla denuncia e al risultato delle indagini. C’è poi da considerare, sempre secondo il legale, la tardiva emissione della misura cautelare che, ha indicato nel ricorso, non avrebbe motivazione essendo del tutto improbabile la reiterazione del reato. Insomma, una storia piuttosto complessa anche da ricostruire e che potrebbe rivelare ulteriori risvolti. C’è infatti da capire come i sospettati abbiano potuto utilizzare il telefonino della vittima dato che lei stessa ha sempre sostenuto di averlo sempre tenuto con sé ma soprattutto, scagionato il giovane per il quale invece il magistrato ha disposto il divieto di avvicinamento alla signora. Bisognerà comunque attendere per conoscere la decisione del giudice che probabilmente si pronuncerà nei prossimi giorni. ( m.c.)

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