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Sanità, le Acli: «Pronti a raccogliere le denunce su Cup e liste d’attesa»

di Luigi Soriga
Sanità, le Acli: «Pronti a raccogliere le denunce su Cup e liste d’attesa»

Il decreto ministeriale prevede di commissariare la Regione se inadempiente: «Sarebbe meglio che l’Asl a rimborsasse i pazienti costretti a rivolgersi ai privati»

14 novembre 2024
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Sassari Fino ad ora l’abbattimento delle liste d’attesa è un traguardo lontanissimo per la Sardegna, ma la minaccia del commissariamento potrebbe funzionare da pungolo per la Regione. Certamente l’ultimo decreto del Ministero della Sanità, che prevede la sostituzione di competenze qualora gli obiettivi di riduzione dei tempi di prestazione non vengano raggiunti, dà più potere di controllo ai cittadini e alle associazioni.

A loro infatti spetta la possibilità di segnalare al Ministero le inefficienze del sistema Cup e l’impossibilità di trovare spazi all’interno delle agende sanitarie. «Non tutte le associazioni sono convinte che il nuovo decreto sulle liste d’attesa sia efficace, ma dobbiamo considerare che la cittadinanza è esasperata e i tentativi che vanno nella direzione di superare questa ingiustizia vanno accolti con speranza e favore - dice il presidente delle Acli di Sassari Giuseppe Fresu - avremmo preferito che al possibile commissariamento si accompagnasse una norma chiara sulla possibilità dei pazienti di “costringere” le Asl territoriali a fare il loro dovere, mettendo come priorità l’accesso alle prestazioni intramoenia o private accreditavate quando il Cup non è in grado di garantire la correttezza dei tempi clinici: ad oggi si tratta di una possibilità troppo difficile da attuare e questo rende complesso anche il lavoro delle nostre associazioni di sostegno”. Tuttavia l’associazione si è già mobilitata per attivare dei canali utili ai cittadini per comunicare le inadempienze delle Aziende sanitarie: «Per quanto ci riguarda - prosegue il presidente delle Acli - metteremo i nostri sportelli di Acli Salute, del Patronato e della Fap a disposizione dei cittadini per ogni segnalazione di disfunzioni gravi che invieremo al responsabile liste d’attesa una volta nominato dalla Regione, e continueremo a dare i nostri servizi di supporto e assistenza ai cittadini in difficoltà con il sistema sanitario regionale».

Sulla prospettiva che la Regione possa essere sostituita dal Ministero nella gestione delle liste d’attesa, le Acli sono piuttosto preoccupate: «La Sardegna può evitare un commissariamento che è molto probabile alla luce delle inefficienze regionali. Le differenze nelle prestazioni territoriali come nel privato accreditato con profonde disuguaglianze territoriali vanno corrette da subito con la programmazione 2025 come promesso dalla Presidente Todde, che ha una forte volontà di intervenire nel difficile compito di modificare il Sistema Sanitario Regionale - aggiunge Luciano Turini, segretario di Fap Acli, l’associazione che rappresenta anziani e pensionati - ma la sfida è anche immediata con la prossima delibera di suddivisione delle risorse per le liste d’attesa 2024. Pur con molto ritardo stanno per essere distribuite su discipline e territori per la quale auspichiamo che la giunta avvii un vero riequilibrio delle risorse tra nord e sud Sardegna».

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