I genitori del soldato sardo disperso in Ucraina: «Nostro figlio coraggioso, non un mercenario»
Del 25enne arruolato nella Legione internazionale non si hanno notizie da tre giorni
Sassari Di ufficiale, per ora, c’è solo il silenzio. Un vuoto di informazioni e di certezze che tiene accesa la speranza nel cuore dei genitori di Manuel Mameli, il 25enne nato a Cagliari ma residente a Selargius, disperso dal 18 maggio nell’area di combattimenti nell’est dell’Ucraina, nella zona di Pokrovsk e dato per morto dai suoi compagni di armi. I commilitoni della Legione internazionale, una componente dell’esercito ucraino che raccoglie volontari stranieri da tutto il mondo e in cui Manuel si era arruolato, ne hanno annunciato la morte su un gruppo Facebook. Ma la famiglia dice di non avere ricevuto alcuna comunicazione ufficiale e di non sapere se sia morto, disperso o solo ferito.
Chiedo poi rispetto per il figlio e per la sua scelta dettata da un ideale. «Manuel non era un mercenario – dicono – era un ragazzo coraggioso, partito per difendere ciò in cui credeva, anche a rischio della vita. Purtroppo al momento non si può verificare nulla. Si trovava in territorio russo, quindi non sappiamo se è deceduto o se è solo ferito».
I genitori non avevano mai condiviso la scelta di Manuel. Dopo il diploma, era partito per la Francia, poi la decisione di arruolarsi e andare a combattere per l’Ucraina. Un passo che mamma e papà hanno tentato di ostacolare, invano. Ora il padre è in contatto diretto con il console. «Sappiamo che da due giorni risulta disperso – raccontano i familiari –, ma nulla di più».(serena lullia)