La Nuova Sardegna

Sicurezza

Muore dopo essere stato colpito col taser: terzo caso in un mese dopo Olbia e Genova

di Nicolò Valli
Muore dopo essere stato colpito col taser: terzo caso in un mese dopo Olbia e Genova

Il decesso a Reggio Emilio. Ad agosto le morti di Giampaolo Demartis ed Elton Bani

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Reggio Emilia Un uomo è morto all’alba di oggi, 15 settembre, in zona Massenzatico. Dalle prime informazioni, si tratta di Claudio Citro, di 41 anni, pluripregiudicato, che è deceduto dopo l’intervento delle forze dell’ordine. L’uomo si trovava in forte stato di escandescenza quando, intorno alle 6, è stato necessario l’utilizzo della pistola a impulsi elettrici – taser – da parte della Polizia di Stato per contenerlo. È successo in via Beethoven, nei pressi del forno. È stato necessario chiedere l’intervento dell’ambulanza. Ma nonostante i tentativi di rianimazione da parte del personale del 118, l’uomo è morto poco dopo il ricovero al Santa Maria Nuova. Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso. Sono in corso le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, per ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto. La polizia scientifica sta effettuando i rilievi tecnici sul posto. 

I precedenti Questa estate ci sono stati altri casi di persone decedute dopo essere state immobilizzate col taser. Il 18 agosto a Manesseno, nell’entroterra di Genova: Elton Bani, 41 anni, è morto dopo essere stato colpito col taser dai carabinieri. Pochi giorni prima, il 16 agosto, un uomo di 57 anni, Giampaolo Demartis, è morto a Olbia, anche in questo caso dopo essere stato colpito dal taser.

Cosa è successo Da una prima ricostruzione, l’uomo prima dell’alba sarebbe uscito da una casa di via Borromini in stato di agitazione. Avrebbe raggiunto il vicino bar, poi il forno Castagnoli, a quell’ora già aperti. Vedendolo in quelle condizioni, qualcuno ha chiamato la polizia. Sul posto è arrivata una Volante. Per bloccarlo, sarebbe stato necessario colpirlo con una scarica del teser. Poi la situazione sarebbe improvvisamente degenerata, l’uomo si è sentito male. Sono stati chiamati i mezzi di soccorso, sul posto l’ambulanza e dopo le prime cure la corsa in ospedale. Qui purtroppo il quadro è precipitato e Claudio Citro è morto.

Le reazioni In attesa che le indagini facciano piena luce sull’accaduto, arrivano le prime reazioni.

I sindacati Il sindacato USMIA Carabinieri esprime «vicinanza agli operatori intervenuti» e «cordoglio per il decesso dell’uomo coinvolto». «In queste ore sono in corso gli accertamenti coordinati dalla Procura e i rilievi della Polizia Scientifica: è dovere di tutti attendere gli esiti ufficiali prima di formulare giudizi. Negli ultimi anni, in più occasioni, l’autopsia e le perizie hanno escluso che l’uso del taser fosse la causa diretta del decesso, smentendo letture affrettate diffuse a caldo» scrive. «Ricordiamo, tra gli altri, Pescara (giugno 2025), dove l’esame autoptico ha indicato un trauma toracico come causa della morte, non l’arma ad impulsi; e Colle Isarco/Vipiteno (luglio 2024), dove “non emersero evidenze macroscopiche” riconducibili al taser. Sono fatti che invitano alla prudenza comunicativa e al rispetto del lavoro della magistratura e dei periti. Ci auguriamo, perciò, che questa volta gli abituali detrattori delle forze di polizia attendano gli accertamenti prima di emettere sentenze. USMIA continuerà a sostenere con fermezza i colleghi impegnati ogni giorno nella tutela della sicurezza pubblica, nel pieno rispetto delle regole d’ingaggio e della legalità, e a ribadire la necessità di formazione, protocolli e trasparenza sull’impiego di ogni dispositivo operativo» conclude.

Il S.I.U.L.P. (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) di Reggio Emilia desidera «esprimere il proprio sostegno e la propria vicinanza al collega che è stato coinvolto nel recente intervento di polizia che ha tragicamente portato alla morte di un giovane». «Siamo fiduciosi che l'azione sia stata condotta in pieno rispetto delle procedure e della formazione ricevuta. Il nostro collega, come tutti gli operatori di polizia, affronta quotidianamente situazioni di alto rischio, dove le decisioni devono essere prese in una frazione di secondo per tutelare la sicurezza pubblica e l'incolumità di tutti i soggetti coinvolti». «Sosteniamo con forza il nostro collega, convinti che la sua professionalità e il suo operato siano stati corretti e dettati da una situazione di estrema necessità. In questo momento di profondo dolore, il nostro pensiero e la nostra solidarietà vanno anche alla famiglia del giovane deceduto. La tragedia ha scosso l'intera comunità e ci uniamo al dolore dei familiari in questo momento difficilissimo. In questo contesto, il S.I.U.L.P. di Reggio Emilia ribadisce il proprio sostegno all'utilizzo del Taser come strumento di supporto operativo. Riteniamo che il Taser, se impiegato correttamente, rappresenti un'alternativa valida rispetto all'uso dell'arma da fuoco in determinate circostanze». «Fornire agli agenti strumenti adeguati, moderni e non letali è fondamentale per gestire situazioni complesse in modo più sicuro, riducendo i rischi sia per i cittadini che per gli operatori. Confidiamo nel lavoro della magistratura per fare piena luce sull'accaduto e siamo certi che la verità emergerà. Nel frattempo, continuiamo a sostenere e a difendere i nostri colleghi, che ogni giorno svolgono un lavoro essenziale per la sicurezza di tutti noi» concludono.

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