Isee, il Governo vuole escludere la prima casa dal calcolo: l’effetto sui bonus sociali
La misura pensata per non penalizzare famiglie e ceti medi nella richiesta di agevolazioni
ROMA La Manovra 2025 potrebbe portare un cambiamento significativo nel calcolo dell’Isee: l’esclusione della prima casa dal patrimonio familiare, a patto che il suo valore catastale non superi i 100mila euro. Una misura pensata per rendere più equo l’accesso ai bonus sociali, premiando le famiglie con immobili modesti e senza altri beni rilevanti.
Obiettivo
L’obiettivo del governo è evitare che l’abitazione di residenza – spesso frutto di risparmi di una vita – continui a pesare sull’indicatore, penalizzando famiglie e ceti medi nella richiesta di agevolazioni come l’Assegno unico, il bonus nido, i contributi per gas e luce e i sostegni all’affitto. La soglia dei 100mila euro catastali, che corrisponde a un valore di mercato tra i 300mila e i 400mila euro, deriverebbe da un compromesso tra esigenze politiche e sostenibilità economica.
Le categorie escluse
Resterebbero escluse dall’agevolazione le abitazioni con categorie catastali elevate o con pertinenze di valore. Resta da definire il valore da prendere a riferimento (se la rendita catastale rivalutata o un parametro aggiornato) e se la soglia sarà fissa o indicizzata per tener conto delle future revisioni catastali.
Il pacchetto revisione
La revisione si inserisce in un pacchetto più ampio di modifiche all’Isee in discussione. Tra le ipotesi, anche l’introduzione di limiti Isee oltre i quali l’esclusione della casa non si applicherebbe, e una possibile franchigia fino a 50mila euro su strumenti di risparmio sicuri, come titoli di Stato e buoni fruttiferi postali. In valutazione anche un correttivo per i nuclei familiari con figli o componenti con disabilità, con l’intento di rendere l’Isee più sensibile alla composizione del nucleo. Se approvata, la riforma potrebbe aumentare sensibilmente la platea dei beneficiari per i bonus energetici e l’Assegno unico, ma saranno necessari correttivi per contenere l’impatto sui conti pubblici e garantire coerenza con gli altri requisiti fiscali.