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Cabras, scontro sui migranti: tra paura, politica e storie di integrazione

Cabras, scontro sui migranti: tra paura, politica e storie di integrazione

Dopo episodi di tensione, la minoranza chiede la chiusura dei centri di accoglienza. Il Comune invita alla calma, mentre il paese si divide tra timori e convivenza

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Cabras A Cabras la questione migranti torna al centro dello scontro politico e del confronto sociale. Dopo alcuni episodi di tensione, furti e un accoltellamento, la minoranza in consiglio comunale ha chiesto la chiusura dei due centri di accoglienza, sostenendo che “la gente non si sente più sicura”. Il sindaco Andrea Abis e l’assessora Laura Celletti invitano invece alla calma, parlano di “caso montato oltre misura” e ricordano che le situazioni problematiche sono state gestite tempestivamente da prefettura e forze dell’ordine. Sullo sfondo, una comunità divisa: da un lato la paura e la richiesta di maggiori controlli, dall’altro le testimonianze di integrazione di chi lavora regolarmente nelle imprese locali. Cabras si scopre così simbolo di un dibattito che attraversa l’intera isola: tra accoglienza, sicurezza e convivenza possibile.

Il reportage di Enrico Carta e Paolo Camedda sul giornale in edicola domenica 19 e nell’edizione digitale 

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