Due studenti sardi tra gli Alfieri del lavoro: il presidente Mattarella premia Valentino e Martina
Lai e Sechi selezionati tra i 25 cervelloni più meritevoli di tutta Italia
Sassari Dalla loro Sardegna al Quirinale, per ricevere dalle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il riconoscimento più prestigioso per uno studente italiano. Valentino Lai e Martina Sechi, poco più che maggiorenni, sono tra i 25 Alfieri del lavoro 2025: i diplomati più meritevoli d’Italia. Una media record, costanza, sacrificio, volontariato e tanta passione: ingredienti che li porteranno a presentare alle 11 (di oggi 24 ottobre) la loro isola davanti a Sergio Mattarella e al presidente della Camera Lorenzo Fontana.
«È un grandissimo onore», dice Valentino, classe 2006 di Sant’Antioco, visibilmente emozionato. «Ho stentato a crederci, ma sono fiero di rappresentare la Sardegna. È un riconoscimento che ripaga anni di studio e sacrifici». Martina sorride ricordando le modalità un po’ rocambolesche con cui è venuta a sapere che avrebbe incontrato il presidente Mattarella. «Cercavano di contattarmi ma avevo cambiato il numero di telefono. Non capivo perché mi chiamassero con così tanta insistenza. In tutto questo ero a Bristol perché ho iniziato l’università qui. Sicuramente avrei preferito essere a casa per abbracciare i miei familiari, ma è stato bellissimo ugualmente». I due giovani alfieri sono arrivati a Roma, ospiti dell’Agenzia spaziale italiana e della Camera dei deputati, per prendere parte agli incontri istituzionali che precedono la cerimonia ufficiale di oggi al Quirinale. «Ci recheremo al palazzo del Presidente e saremo abbinati a un Cavaliere del lavoro – spiega Valentino –. Saranno presenti sia il capo della Stato, naturalmente, che il presidente della Camera». Dietro questo importante traguardo c’è un percorso fatto di impegno e passione. Martina, di Oristano, anche lei classe 2006 confessa: «Sicuramente è importante fare sacrifici e studiare, però serve anche tanta curiosità e passione, questo facilita tutto. Io oltre lo studio ho sempre portato avanti anche altre attività come il tennis e il volontariato per Save the Children». Valentino invece racconta che la strada non è stata affatto semplice: «Mi sono dedicato molto alla carriera scolastica, ma ci sono stati anche periodi difficili. La poesia è sempre stata la mia valvola di sfogo: lenisce il dolore e ridà equilibrio. Spesso si parla solo del lato luminoso del successo, ma dietro ci sono anche notti insonni e sacrifici».
Alla domanda “che cosa vuoi fare da grande?”, hanno entrambi le idee ben chiare. «Io sto studiando Neuroscienze all’università di Bristol – racconta Martina –, e vorrei portare avanti percorso di ricerca sulle malattie neurodegenerative». Valentino, appassionato di lingue e letteratura ha deciso di proseguire nel campo della mediazione linguistica. «Non abbiamo ancora festeggiato – racconta Valentino –, ma questo è un bel punto di partenza per il futuro». Martina invece aggiunge: «Non ho ancora rivisto i miei genitori e i miei nonni, che mi hanno sempre sostenuta. A loro va il mio ringraziamento più grande».
La selezione per diventare Alfiere del lavoro è tra le più severe. Ogni anno i dirigenti scolastici segnalano migliaia di studenti, ma solo in 25 vengono scelti per il premio istituito dalla Federazione dei Cavalieri del lavoro. Quest’anno i venticinque cervelloni hanno tutti raggiunto risultati compresi tra i 9,83 e 10, ventidue di loro hanno ricevuto la lode. Durante la cerimonia il presidente Mattarella consegnerà personalmente a ciascun Alfiere la medaglia e l’attestato, riconoscendo il valore del merito e dello studio come pilastri per il futuro del Paese. Per Valentino e Martina sarà un momento indimenticabile. «Il Presidente è per me il massimo esempio di cultura» dice Martina. Valentino concorda: «È una figura che apprezzo tantissimo, moderata e rispettosa, una delle persone più idonee a rappresentare la Repubblica».
