Autonomie scolastiche, il governo vuole altri tagli: la Regione alza le barricate
Il ministero chiede nove accorpamenti entro venerdì 31
È di nuovo tempo di “dimensionamento” per la scuola sarda. Dopo la riduzione delle autonomie scolastiche da 270 a 232, il Ministero chiede alla Regione un nuovo taglio: almeno altri nove istituti dovranno essere accorpati entro il 2026-2027, con la perdita di altrettanti dirigenti scolastici. Entro il 31 ottobre la Sardegna dovrà dare una risposta a Roma.
Lo scorso anno la Regione era riuscita a limitare i danni: a fronte delle nove fusioni richieste, solo due erano state effettivamente realizzate, grazie a una deroga alle linee guida nazionali. Ma ora il Governo spinge per un nuovo ridimensionamento, mentre la Regione tenta di difendere le autonomie residue, soprattutto nelle aree interne, dove distanze e conformazione del territorio rendono impossibile applicare i criteri nazionali.
A portare l'esperienza (negativa) dei dirigenti è Maria Ivana Franca, preside del liceo Dettori di Tempio ma da più di un anno anche del liceo De André che ha una sede a Tempio e una a Olbia. «Sono in tutto 1.250 studenti, ma la criticità principale è la distanza — racconta —, con plessi distanti 40 chilometri, si perde tanto tempo nei viaggi ed è difficile stare dietro a tutte le urgenze e le richieste».
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