Nuovo decreto rinnovabili, Deidda (FdI): «Grazie al governo Meloni basta speculazioni e consumo del suolo»
Il deputato contro la presidente Todde: «Smetta di fare la commedia»
Sassari Letto con gli occhi di Fratelli d’Italia, il decreto del governo Meloni sulle aree idonee che la Regione Sardegna intende impugnare, sarà l’argine agli speculatori del sole e del vento.
Per Salvatore Deidda, deputato di FdI e presidente della Commissione Trasporti della Camera, la dura presa di posizione della governatrice Alessandra Todde sarebbe solo una commedia. «Il decreto sulle aree idonee del Governo Meloni va nella direzione di evitare speculazioni e consumo del suolo, soprattutto vietandolo nei terreni agricoli, nelle zone Unesco e nei territori di pregio paesaggistico, come in Sardegna la maggioranza dei sardi chiede da tempo», afferma il parlamentare.
Il deputato ricorda che l’intervento del Governo nasce dalla necessità di definire spazi certi per gli impianti rinnovabili, anche in relazione agli obiettivi legati al Pnrr. «Il Governo Meloni è dovuto intervenire per determinare le aree idonee, provvedimento che la presidente Todde dovrebbe conoscere visto che lei era al Ministero dello Sviluppo Economico e gli impianti di rinnovabili sono inoltre legati al Pnrr», prosegue Deidda. Un passaggio critico riguarda poi la gestione regionale del tema. «Il Governo Meloni ha messo dei paletti molto stringenti indicando precisamente le aree dove poter autorizzare i progetti, mettendo al riparo dai ricorsi, a differenza dei provvedimenti ipocriti e inefficaci della stessa giunta Todde. La Giunta sarda aveva imposto divieti totali, quando il Decreto Draghi, in cui la presidente Todde era viceministro, ha sancito il principio della produzione delle rinnovabili. Il Governo Meloni, a detta di tutti, ha delimitato a zone ben precise e limitate le aree idonee». Poi l’affondo finale: «La presidente Todde la smetta di fare la commedia: il suo partito, i 5 Stelle, in Parlamento ci contestano perché stiamo tagliando le rinnovabili. Qui è il contrario. Basta commedie a spese dei sardi». (se.lu.)
