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Economia

Evasione fiscale, controlli su chi non risponde alle lettere dell’Agenzia delle entrate

Evasione fiscale, controlli su chi non risponde alle lettere dell’Agenzia delle entrate

Nel 2026 previsto un incremento del 20% delle verifiche

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Nel 2026 i controlli dell’Agenzia delle Entrate saliranno a 270.000, con un incremento del 20% rispetto al 2025. Entro il 2028, l’obiettivo è raggiungere almeno 350.000 accertamenti, con un focus crescente sulle imprese di medie dimensioni. 

La strategia

La strategia si fonda sull’analisi del rischio e sull’utilizzo mirato delle banche dati gestite da Sogei, quasi 200 in tutto, per selezionare i contribuenti in base al livello di affidabilità fiscale. Chi ha uno score basso sarà tra i primi a essere sottoposto a verifiche. L’azione dell’Agenzia non si limiterà però solo alla prevenzione. Chi riceve una segnalazione e non reagisce, rimanendo inerte, sarà soggetto ad accertamento anche per importi modesti. L’obiettivo è ridurre le zone grigie e incentivare l’adempimento spontaneo.

I soggetti sotto la lente

Particolare attenzione sarà rivolta ai soggetti Isa, cioè i titolari di partita Iva che rientrano nel sistema delle pagelle fiscali. Una platea di oltre due milioni tra imprese, società e professionisti, eterogenea per attività, distribuzione geografica e forma giuridica. Il punteggio Isa sarà usato come indicatore per indirizzare i controlli verso le situazioni più critiche. Infine, i riflettori si accenderanno anche su chi, pur avendo ricevuto un invito alla regolarizzazione nell’ambito del concordato preventivo biennale (Cpb), non ha aderito. Secondo quanto previsto dalla normativa che istituisce il Cpb, agenzia delle Entrate e guardia di finanza dovranno intensificare le verifiche proprio su questi soggetti.

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