Edilizia in crescita in Sardegna, ma mancano profili specializzati - Tutti i numeri
Confartigianato: «Più di 41mila addetti distribuiti in 23mila imprese»
Oristano Imprese in espansione, occupazione ai massimi storici e tecnologie emergenti come nuovo motore del sistema casa. È la fotografia dell'edilizia sarda presentata a Oristano durante l'iniziativa regionale di Confartigianato Imprese Sardegna "Abitare il domani - L'evoluzione del Sistema Casa in Sardegna", organizzata con l’università di Cagliari.
L'apertura dei lavori è stata affidata al presidente di Confartigianato, Giacomo Meloni, seguita dalle relazioni del segretario regionale Daniele Serra, che ha illustrato i dati del comparto, e di Paolo Sanjust dell'università di Cagliari, intervenuto sul ruolo dell'intelligenza artificiale nella progettazione e nelle tecniche costruttive.Secondo l'analisi dell'Ufficio Studi di Confartigianato, basata su dati Istat, Eurostat, Svimez, Banca d'Italia e UnionCamere, il settore delle costruzioni si conferma solido e centrale per l'economia regionale, pur trovandosi davanti alla più ampia trasformazione della sua storia: digitalizzazione, intelligenza artificiale, transizione energetica e nuovi modelli abitativi.
Nel terzo trimestre dell'anno le imprese attive sono 22.873, di cui 13.135 artigiane. Gli addetti superano quota 41 mila, con un valore aggiunto dell'artigianato che sfiora 1,33 miliardi di euro. Le micro e piccole imprese rappresentano la quasi totalità del tessuto produttivo. Il settore registra un boom occupazionale: oltre 9 mila addetti in più dal 2019 e, nel 2024, la crescita più alta d'Italia (+17,9%). Avanza soprattutto il lavoro indipendente (+93,7% in cinque anni). Nel 2025 la tendenza resta positiva, con nuove assunzioni previste tra novembre e gennaio pari a 3.760 posizioni. Critica però la difficoltà di reperimento, che raggiunge il 65,7%, in particolare per profili tecnici e altamente specializzati.
Sul fronte dell'innovazione, cresce l'interesse verso l'Ia: il 61,6% delle imprese ha investito in tecnologie digitali e il 5,24% utilizza già strumenti di intelligenza artificiale, soprattutto per automazioni, elaborazione di testi e gestione dei processi produttivi. Aumentano anche - seppur lentamente - gli investimenti in robotica, realtà aumentata e sistemi collaborativi.
La transizione green rappresenta un altro snodo cruciale. Sul versante economico, il credito resta oneroso per il comparto: i tassi medi in Sardegna si attestano al 7,68%, frenando gli investimenti privati. In controtendenza gli investimenti pubblici, sostenuti da Pnrr e bonus edilizi, che nel 2024 hanno spinto i Comuni a un incremento del 23,2%, con ulteriore crescita nel 2025. Il superbonus ha generato da solo lavori per 2,9 miliardi di euro. «Il settore resta dinamico e determinante per lo sviluppo dell'isola», ha osservato Meloni, indicando tra le priorità la formazione, l'uso corretto delle tecnologie digitali e la capacità di anticipare i nuovi bisogni delle comunità. Serra ha richiamato l'esigenza di governare l'avanzata dell'Ia per accompagnare le imprese nella transizione e non subirla. Il quadro complessivo mostra un comparto in forte evoluzione, che punta sull'innovazione per affrontare sfide economiche, sociali e tecnologiche e per costruire la Sardegna dei prossimi decenni.
