Telepathy, dalla fantascienza alla realtà
I passi avanti della tecnologia in campo medico: il microchip cerebrale annunciato da Elon Musk
I libri e i film di fantascienza sono ambientati in un futuro che talvolta sembra irraggiungibile, in un’altra dimensione, oppure il loro spazio è il presente e non manca mai il personaggio dello scienziato con una mente strabiliante, che sa come risolvere le problematiche della terra, ma che, per poter salvare il pianeta, sacrifica il resto della popolazione vittima del sistema e colpevole dei danni terrestri, diventando così l’antagonista della trama.
Premesso questo, forse alcune storie di fantascienza non sono più solo storie. Il 13 febbraio 2015 uscì nelle sale Kingsman, un film ambientato nel presente in cui era rappresentato lo scontro tra un’associazione segreta e uno streamer, famoso sui social, che nella storia diventa l’antagonista. L’obbiettivo dello streamer, Richmond Valentine, miliardario e professionista informatico, era quello di diminuire l’effetto serra e il riscaldamento globale con la riduzione della popolazione, ma come? Per non sporcarsi le mani, proponeva delle SIM Card con internet e comunicazioni illimitate e gratuite, che emanavano delle onde elettromagnetiche capaci di far compiere azioni violente così che le persone erano indotte a uccidersi senza un perché. Per poter salvare i più ricchi e i familiari, Valentine decide di inserire nelle loro teste dei microchip che potessero respingere le onde emesse dai cellulari con le diaboliche SIM.
Alla fine, l’associazione segreta dei Kingsman riesce a bloccare il piano dello streamer in tempo e a salvare la popolazione mondiale. Ma coloro che morirono furono proprio i ricchi per colpa di un mal funzionamento dei chip che provocarono dei problemi ai neuroni: tutti i cervelli scoppiarono. Il 28 gennaio 2024, Elon Musk, imprenditore sud africano, creatore di più aziende tra cui Neuralink, famoso per Twitter dove conta 153 milioni di follower, annuncia il primo impianto di un microchip cerebrale, chiamato Telepathy. Lo scopo per cui è stato creato è medico, ovvero il dispositivo dovrebbe consentire alle persone paralizzate di controllare un cursore o una tastiera con il solo pensiero. Non è più la trama di un film di fantascienza ma è una realtà di poche settimane fa. Anche se sembra surreale, il primo “paziente” sta rispondendo bene agli stimoli del chip, che, se farà il suo dovere, potrebbe cambiargli per sempre la vita. Bisogna accettare che la tecnologia evolva velocemente, ma la domanda sorge spontanea: il progresso accelerato e senza limiti non causa dei rischi o dei drastici cambiamenti alla realtà in cui viviamo? Sembra proprio che gli effetti negativi di questa tecnologia all’avanguardia siano compensati da quelli positivi. Infatti, basta solo pensare a come potrebbe sentirsi un bambino che, paralizzato dalla nascita o a causa di un grave incidente, viene messo nelle condizioni di svolgere delle azioni che mai avrebbe potuto fare senza una simile tecnologia.
Elon Musk ha realizzato quello che sembrava irraggiungibile, e come in ogni creazione ci sono dei rischi a cui si deve andare incontro, ma se nel film Kingsman a scoppiare sono stati dei cervelli, cosa potrebbe succedere nella realtà? E se si è arrivati all’invenzione di qualcosa creduta possibile solo nella fantascienza, fin dove potrebbe spingersi la mente umana? Non rimane che sperare in un equilibrio tra sviluppo tecnologico, funzionale al benessere dell’uomo, e humanitas (“Homo sum, humani nihil a me alienum puto”, “Sono un essere umano, non ritengo a me estraneo nulla di umano”, Terenzio, Heautontimorumenos, 165 a.C.)
*Elisabetta frequenta il Liceo Scientifico Pira di Siniscola