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Buon gusto - speciale gelato

Il Capriccio, stessa qualità da 35 anni: tra frutta, mirto e fantasia

di Francesco Zizi
Il Capriccio, stessa qualità da 35 anni: tra frutta, mirto e fantasia

Fondata nel 1990 da Pietro Sanna è la storica gelateria di Porto Torres

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Tutti i bambini di Porto Torres, almeno una volta, ci sono entrati solo per lui: il mitico gusto “puffo”. Un azzurro brillante, quasi irreale, che sembrava uscito direttamente da un cartone animato. Eppure, dietro a quel colore acceso si nascondeva un’anima delicata e golosa: fiordilatte purissimo unito a frutti selezionati, secondo una ricetta rimasta invariata e segreta nel tempo, e custodita gelosamente. Era — ed è ancora oggi — uno dei biglietti da visita de Il Capriccio, la gelateria più longeva di Porto Torres, che proprio il 25 maggio ha festeggiato un traguardo importante: 35 anni di attività.

Fondata nel 1990 da Pietro Sanna, oggi ancora saldamente alla guida con la moglie Serenella Fiori, Il Capriccio è diventata nel tempo molto più di una semplice gelateria: è un pezzo autentico della storia cittadina. «Avevo già lavorato nel settore – racconta Pietro – prima gestivo una gelateria a Sorso, poi una a Sassari. Ma sentivo che a Porto Torres mancava qualcosa, un punto di riferimento per il gelato artigianale. Così è nata l’idea: aprire qui». La prima sede fu in corso Vittorio Emanuele, dove è rimasta fino al 2023. Poi il trasferimento nella nuova sede di via Sassari 3: ambienti più ampi, moderni e funzionali, ma con lo stesso spirito di sempre.

Perché Il Capriccio non è mai stato solo un luogo dove mangiare gelato. È un laboratorio del gusto. Tutto parte da una base artigianale, realizzata a partire dalla pastorizzazione delle materie prime più classiche: la miscela viene scaldata fino a 85 gradi e poi raffreddata rapidamente fino a 5, per garantire la massima sicurezza e qualità. Solo allora inizia la parte creativa: si aggiungono frutta fresca, cioccolati, paste aromatiche, a seconda del gusto da ottenere. Alcuni gelati alla frutta, inoltre, sono pensati appositamente per gli intolleranti al lattosio, con una base di acqua. «Cerchiamo sempre di andare incontro alle esigenze di tutti», spiega Pietro Sanna.

Il vero orgoglio della casa, però, resta la qualità, che in 35 anni non è mai venuta meno. Una scelta che si riflette anche nella scelta delle attrezzature: ancora oggi si utilizza il mantecatore verticale, un macchinario che consente l’estrazione manuale del gelato con la pala. Un gesto antico, che restituisce al prodotto finale una consistenza impossibile da replicare con i metodi industriali.

Oggi il bancone de Il Capriccio ospita una trentina di gusti: una ventina fissi e una decina che ruota a seconda della stagione e della fantasia. Un tempo si arrivava anche a sessanta, ma le abitudini dei clienti sono cambiate. Oggi si preferisce scegliere tra pochi gusti, ma ben definiti e riconoscibili. Sono diminuiti i sapori particolarmente “ricercati” e sono cresciute le richieste per i gusti più golosi, spesso ispirati al mondo Kinder. Anche se la priorità resta l’artigianalità. Il puffo, naturalmente, è sempre lì, pronto a far sorridere grandi e piccoli. Ma trovano spazio anche il pistacchio puro, il cioccolato fondente e una vera chicca dedicata alla Sardegna: un fiordilatte variegato al mirto, un omaggio al territorio e ai suoi profumi, con un gusto fresco e aromatico.

A rendere possibile tutto questo c’è una squadra affiatata. Oltre a Pietro e Serenella, in laboratorio e al bancone lavorano anche Mario Luiu, storico collaboratore, e Lello Sanna, il figlio.

A trentacinque anni dall’apertura, Il Capriccio continua a rappresentare un presidio di gusto e memoria. Un luogo dove l’infanzia si mescola all’estate, e ogni coppetta racconta, a modo suo, un piccolo pezzo della città.


 

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