A La Maddalena manca personale, pazienti costretti a fare la dialisi ad Arzachena
Il racconto dell’odissea a cui sono costretti tre volte alla settimana
La Maddalena Avevano già alzato la voce alla fine dello scorso ottobre. Stanchi ed esasperati, riaccendono la protesta «perché non è possibile che chi deve sottoporsi a dialisi sia costretto ad andare ad Arzachena. Quando terminiamo il trattamento siamo distrutti».
I dializzati di La Maddalena non ne possono più. «La situazione sta diventando pesante, impossibile da sostenere - dicono –. Alla base di queste trasferte forzate c’è sempre la mancanza di personale. Lo avevamo già detto tre mesi fa e lo ripetiamo adesso. Il medico viene solo due volte al mese e, delle tre infermiere in organico, una lavora part time. Impossibile dunque seguire con attenzione tutti i pazienti».
I quali devono sottoporsi al trattamento di dialisi tre volte la settimana. E a turno, i gruppi, devono recarsi ad Arzachena. «Ringraziamo il Comune per aver messo a disposizione un mezzo ma, in ogni caso, dobbiamo sempre prendere il traghetto per poi raggiungere Arzachena (cosa che si ripete per il viaggio di ritorno) e sottoporci a una procedura di 4 ore e che non è certamente una passeggiata. Ci chiediamo come mai, visto che è accaduto altre volte, gli operatori di Olbia, Tempio o Arzachena non vengano mandati da noi, se è necessario, visto che chi lavora nel nostro reparto, in caso di necessità, è stato spostato. Quando ci siamo lamentati la prima volta, il nostro obiettivo era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto sperare che la dirigenza della Asl potesse risolvere il problema. Invece non è accaduto nulla. Quello della dialisi è un servizio importante che continua però a ridursi ai minimi termini. Dopo lo stop alla dialisi vacanze, adesso non si consente ai maddalenini che devono sottoporsi alla terapia di poterla fare nel loro ospedale».