Guerra familiare per il patrimonio milionario, i difensori dell’erede universale: «Accuse infondate»
Il figli del defunto hanno denunciato la seconda giovane moglie del padre
Olbia «La ricostruzione dei fatti, così come avvenuta, è totalmente priva di fondamento. E prenderemo, ovviamente, anche i provvedimenti conseguenti». Attraverso i propri legali, gli avvocati Massimiliano Ravenna e Sara Pala, respinge tutte le accuse Simonetta Iozzia, la 52enne originaria di Siniscola, seconda moglie dell’86enne Adalberto Miani, originario di Torino e residente nel Principato di Monaco con ville a Montecarlo, in Costa Smeralda e una casa nel centro di Olbia, che solo a lei ha lasciato tutto in eredità.
I figli del defunto – che nulla sapevano del secondo matrimonio del padre, né della morte del genitore e della successiva cremazione – ritengono che la donna abbia manipolato il vecchio e malato padre inducendolo al matrimonio, dilapidando il suo patrimonio e facendosi nominare erede universale.
Così hanno presentato alla Procura di Tempio, una denuncia querela contro di lei. I difensori della donna – appassionata di astrologia, e che prima di sposarsi aveva una piccola azienda agricola e gestiva i beni familiari, a Budoni – annunciano una nota nella quale chiariranno la posizione della loro assistita, respingendo fin d’ora tutte le accuse. (t.s.)