I figlioletti giocavano in camera tra rifiuti, avanzi di cibo e i loro bisogni: genitori sotto accusa
Con gravi problemi di droga, non riuscivano a gestire i loro piccoli. Padre e madre dal giudice per maltrattamenti
Oristano Quando le forze dell’ordine forzarono la porta e riuscirono finalmente a entrare in casa, i bimbi piccoli erano nella loro camera. Erano sporchi e camminavano sul pavimento in mezzo a resti di cibo, ai loro bisogni e a ogni genere di sporcizia. Da quel momento non hanno più visto quelle pareti e i loro genitori, mentre per il padre e la madre si è aperto un procedimento per maltrattamenti in famiglia che ha avuto un primo esito. La madre dei piccoli ha patteggiato tre anni di fronte alla giudice per le udienze preliminari Federica Fulgheri, mentre il padre ha chiesto di poter essere processato con il rito abbreviato e chiudere così questa pagina di infanzia violata e incapacità di gestire i figli.
La vicenda è avvenuta qualche anno fa in un paese della provincia (non indichiamo né la località in cui si sono svolti i fatti finiti al centro dell’indagine né i nomi degli imputati per tutelare i minori come previsto dalla legge, ndr) dove una giovane coppia ebbe parecchi figli. Il problema è che entrambi i genitori avevano un rapporto molto stretto con la droga e il loro status di tossicodipendenti gli faceva completamente perdere il contatto con la realtà e inevitabilmente con l’educazione dei pargoletti. I primi figli della coppia, dopo la segnalazione dei servizi sociali, furono assegnati a una comunità e poi dati in adozione a dei nuovi genitori. Gli ultimi due, ancora molto piccoli, erano rimasti a casa, ma il problema non era certo risolto. I servizi sociali del Comune avevano monitorato costantemente la situazione e avevano ritenuto che i gravissimi problemi di dipendenza dalle droghe dei due genitori non consentissero loro di gestire i piccoli e tanto meno di educarli.
Il problema si acuì nel momento in cui padre e madre quasi si rifiutarono di incontrare gli assistenti sociali o comunque furono sordi ai loro richiami e alle loro indicazioni. Poiché non aprivano più neanche la porta di casa si decise di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine che non ebbero altra scelta se non quella di forzare la porta e fare irruzione nella casa. Quando furono dentro quelle mura trovarono i genitori in stato di alterazione per l’uso di droghe e, in un’altra stanza, i bimbi da soli che giocavano in mezzo a ogni tipo di sporcizia, in condizioni igieniche potenzialmente devastanti. A quel punto i piccoli furono prelevati e allontanati definitivamente dalla casa dei genitori ai quali fu tolta la potestà. Il caso fu poi segnalato alla procura che aprì il fascicolo di indagine per maltrattamenti in famiglia. Dopo l’accordo tra il pubblico ministero Silvia Mascia e l’avvocato difensore Fabio Costa, la madre ha patteggiato tre anni, mentre il padre sarà processato separatamente e attende ora l’esito del processo.