Linea dura contro la pesca di frodo, il prefetto di Oristano intensifica i controlli
Nuove misure nelle lagune di Arborea, Cabras e Terralba
Arborea Il prefetto di Oristano Salvatore Angieri ha riunito il comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica per fare il punto sulla pesca di frodo nel comparto lagunare di Arborea, Cabras e Terralba. Il tema, già più volte all’attenzione della prefettura, è stato nuovamente esaminato alla luce di alcuni esposti presentati dai presidenti delle cooperative che gestiscono in concessione gli stagni e che lamentano furti di prodotti e di attrezzature. Secondo quanto riferito, ad emergere dal tavolo è stato un aumento delle denunce e un maggiore controllo sulle condotte illecite. «Segnali che testimoniano l’avvio di un percorso di legalità condiviso – fanno sapere dalla prefettura –. Questo impegno si affianca agli importanti progressi ambientali conseguiti con il dragaggio e la pulizia dei canali, interventi che hanno restituito ossigeno e nuove prospettive di sviluppo agli stagni».
Alla luce degli «ottimi risultati ottenuti», sono state analizzate, con l’aiuto dei rappresentanti del comparto, le criticità ancora presenti e discusse ulteriori soluzioni operative e di carattere preventivo. A conclusione dell’incontro, il prefetto Salvatore Angieri ha disposto l’attivazione in questura di un tavolo tecnico incaricato di pianificare servizi periodici coordinati, in alternanza tra le forze di polizia, la Capitaneria di porto e il Corpo forestale, con l’obbiettivo di assicurare una vigilanza costante sui compendi interessati.
È stato inoltre ribadito l’invito ai concessionari e agli operatori del settore a segnalare tempestivamente alle forze dell’ordine ogni episodio illecito, per consentire l’avvio immediato delle indagini e garantire una più efficace azione di contrasto. Proseguiranno, infine, i controlli sulla catena della distribuzione, per contrastare la commercializzazione di pesce non tracciato e tutelare la salute dei consumatori.
Negli ultimi mesi, il tema dei reati connessi alla pesca di frodo è stato tra quelli più interessati dalle indagini degli inquirenti in tutto l’Oristanese. Un tema che ha coinvolto anche le amministrazioni comunali delle aree lagunari maggiormente colpite, i consorzi e le cooperative del settore. L’obbiettivo, come dichiarato più volte dallo stesso comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica, è proprio quello di dare un colpo definitivo al sistema della pesca di frodo in modo da evitare danni alle aziende ma anche all’intero ecosistema.
