Shopping di lusso con soldi pubblici: marito e moglie arrestati per truffa aggravata e turbativa d’asta
Secondo l’accusa gli amministratori della cooperativa sociale Laurus sarebbero riusciti ad aggiudicarsi varie gare d’appalto per circa dieci milioni di euro
Cagliari Avrebbero usato migliaia di euro di fondi pubblici, erogati dai Comuni per la fornitura di servizi educativi o di sostegno alla famiglia, per dedicarsi allo shopping di lusso, viaggi e pranzi. Fra gli acquisti 23 borse griffate, 24 orologi di pregio, compreso un Audemars Piguet da 50mila euro. E gioielli. Così nel mirino degli investigatori, quattro anni fa, erano finiti gli amministratori della cooperativa sociale Laurus, di via San Benedetto a Cagliari, arrestati questa mattina 18 marzo dagli uomini della Guardia di Finanza dopo essere stati indagati e accusati di truffa aggravata, turbativa d’asta, falso ideologico e autoriciclaggio. Si tratta di Alessandro Cara, 53 anni, e la moglie 52enne Maria Grazia Meloni, entrambi nati a Cagliari ma residenti a Quartu Sant’Elena, ora ai domiciliari. Secondo la Procura di Cagliari, i due sarebbero riusciti ad aggiudicarsi varie gare d’appalto, falsificando gli atti, per circa dieci milioni di euro. L’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Gian Giacomo Pilia e condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale e i colleghi della compagnia di Dolianova, con gli uomini del Nucleo di polizia economico e finanziaria della Guardia di Finanza, ha fatto emergere che gli amministratori della Laurus si presentavano come cooperativa sociale di tipo A, mentre in realtà si trattava di una normale società utilizzata dagli indagati con fini di lucro. In particolare, Cara e Meloni, rispettivamente presidente e amministratrice della Laurus, utilizzavano i guadagni per viaggi, pranzi, e vari acquisti di oggetti di lusso, fra questi diversi orologi.
In base alle indagini, scattate dopo una denuncia anonima, gli amministratori della Laurus avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti. Nell’indagine, inizialmente, era coinvolta anche una consigliera, Simona Marras, nei confronti della quale non sono state chieste misure cautelari. Mentre per Ivo Meloni (50 anni di Cagliari e anche lui residente a Quartu Sant’Elena, fratello di Maria Grazia Meloni) il pm ha chiesto e ottenuto una misura interdittiva, in qualità di socio e consigliere di amministrazione della Laurus.
L’inchiesta scaturì nel 2021 da un esposto anonimo su presunte irregolarità nella gestione di alcuni fondi nei Comuni del Parteolla. Da qui il sequestro di un milione e 791mila euro a carico dei quattro indagati accusati di truffa ai danni dello Stato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio. Stamattina 18 marzo l’arresto dei coniugi amministratori della Laurus, società che si è aggiudicata gli appalti dal 2017 al 2022 in vari Comuni fra cui Monastir, Dolianova (nell’ambito Plus Parteolla), Siurgus Donigala, Mandas, fino a Gergei e Villanovatulo. Fra i servizi appaltati: servizio psico-educativo di sostegno fino alla gestione di attività di animazione estiva.
Il 26 febbraio scorso erano stati sequestrati conti correnti e beni tra i quali i 24 orologi di pregiodenaro contanti per oltre 150mila euro, 23 borse griffate ed altri oggetti di valore. Adesso per i due coniugi, ritenuti i principali artefici e organizzatori della truffa, è scattato l’arresto, con la concessione dei domiciliari.