Sì del ministero a due maxi fattorie solari, la Regione impugna i decreti
L’assessora all’Ambiente contro i progetti di agrivoltaico: «Si trovano in aree non idonee»
Sassari La Sardegna alza il muro contro gli impianti a fonti rinnovabili che violano la pianificazione territoriale regionale. Dopo il ricorso contro il progetto di Siamaggiore, la Regione annuncia l’impugnazione dei decreti ministeriali che autorizzano gli impianti “Fattoria Solare Soliu” previsti nei comuni di Solarussu e Zerfaliu e “Fattoria Solare Tramatza”, nei comuni di Tramatza, Siamaggiore, Solarussa e Zeddiani, tutti in provincia di Oristano. Circa 200 ettari pannelli agrivoltaici.
Per la Regione non rispettano le norme della Legge regionale 20/2024 e rischiano di compromettere il paesaggio e l’ambiente dell’isola. «Non siamo contrari alle energie rinnovabili, ma pretendiamo regole chiare e il rispetto della volontà delle comunità locali» – afferma Rosanna Laconi, assessora regionale della Difesa dell’Ambiente -. Abbiamo stabilito le aree idonee per questi impianti: se non rientrano in quei criteri, non saranno autorizzati».
A rafforzare la posizione della Regione è intervenuta una recente sentenza del Consiglio di Stato che conferma il diritto delle Regioni a disciplinare l’installazione degli impianti Fer (Fonti di Energia Rinnovabile) e a valutare il loro impatto su biodiversità, suolo e paesaggio. Secondo la sentenza, la transizione energetica non può giustificare la violazione delle norme ambientali e paesaggistiche.
Anche la Soprintendenza Speciale per il Pnrr del Ministero della Cultura ha espresso un parere negativo sui progetti, sottolineando criticità significative dal punto di vista dell’impatto visivo e ambientale. Insomma, i nuovi impianti non convincono nessuno e la Regione non intende restare a guardare. Il Decreto Aree Idonee del 21 giugno 2024, stabilisce principi chiari per l’installazione degli impianti rinnovabili, e la Sardegna è certa di avere operato in totale coerenza con queste direttive. «La tutela del nostro territorio è una priorità. Non permetteremo che venga stravolto senza criteri chiari e senza un’attenta valutazione degli impatti» ribadisce Laconi.
La Regione si prepara quindi a impugnare formalmente i decreti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, affermando con fermezza che nessuna autorizzazione sarà concessa per impianti collocati in aree non idonee. «Useremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per difendere il nostro territorio e garantire uno sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili», conclude l’assessora. (serena lullia)