Luigi Contena un anno fa nell’ovile distrutto dal fuoco
L’allevatore ucciso in un agguato era seduto tra le ceneri: nello stesso luogo si è consumato l’efferato delitto
Orune Quasi esattamente un anno fa, il 29 luglio del 2024, all’ingresso dell’ovile dove è stato ucciso, Luigi Contena era seduto tra le ceneri della stessa azienda agricola che poi sarebbe diventata lo sfondo tremendo del suo delitto. Il cancello alle sue spalle – quello dove il killer lo avrebbe raggiunto e ucciso – mano chiusa poggiata sulla fronte, maglietta scura impolverata, e nel volto la disperazione di chi ha appena perso tutto o quasi, tra le fiamme di un mega incendio che aveva devastato i terreni della zona di Sa Serra, e non solo. La stessa disperazione di chi ha lottato per salvare il salvabile, ma poi, evidentemente, non ce l’aveva fatta, nonostante uno sforzo immane. Accanto a lui, come sempre, quel giorno, c’era la fidanzata Gonaria Chessa, parrucchiera a Orune. Appoggiata su uno dei massi dell’appezzamento di terra bruciacchiato e ancora fumante. «Abbiamo salvato solo qualche maiale – aveva raccontato lei ai cronisti che chiedevano – e per il resto ... ».
«E per il resto? – aveva aggiunto lui – per il resto è tutto bruciato». Per poi girarsi e rivolgere uno sguardo smarrito al fumo che ancora si levava alto dopo il passaggio del fuoco e i successivi soccorsi. Chi li aveva visti, quella mattina, a Sa Serra, ricorda una coppia di fidanzati stremati, piegati dalla devastazione provocata dalle fiamme, ma nonostante tutto non doma. E piena di voglia di ripartire, perché su quel terreno e quell’ovile – i due lo avevano detto – avevano investito tanto. E del resto, nel terreno di Sa Serra, Luigi Contena è andato fino all’ultimo giorno della sua breve vita.
Perché il suocero Aldo Cherchi, proprietario dell’ovile e anche della Kia che ieri il giovane stava guidando, in un certo senso gli aveva passato il testimone, un po’ per questione di età, un po’ per questioni di salute. In questi giorni, purtroppo, il suocero era ricoverato in ospedale. Ma Luigi Contena, come sempre, non aveva abbandonato il terreno al quale aveva tanto lavorato, insieme alla fidanzata. Ed erano una coppia molto affiatata, Luigi Contena e Gonaria Chessa. Piena di amicizie, di voglia di fare, di impegnarsi per costruire, nella vita, qualcosa di buono di stabile. (v.g.)