La Nuova Sardegna

L’intervista

Continuità territoriale, Barbara Manca: «Andata e ritorno su Roma 100 euro, Milano 120»

di Giuseppe Centore
Continuità territoriale, Barbara Manca: «Andata e ritorno su Roma 100 euro, Milano 120»

L’assessora regionale: «Pronti a partire per l’estate 2026. Nuove rotte, ci sono 4 compagnie»

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Cagliari Barbara Manca è ingegnere trasportista, e prima di ricoprire l’incarico di assessora regionale ai trasporti è stata assessora alla viabilità a Quartu. È stata scelta dalla presidente personalmente e senza un preventivo confronto con alcuno dei partiti del Campo Largo. Insieme al collega Spanedda, viene così indicata in “quota” presidente, per quanto valore possa avere questa categoria.

Assessora, ora bisognerà attendere la conferenza dei servizi dell’11 agosto. Ci dobbiamo aspettare modifiche al testo licenziato dalla giunta?

«Non credo. La conferenza dovrà sì valutare e varare un testo condiviso anche da Enac e ministero dei Trasporti, ma questo è stato già fatto. Potranno esserci modifiche formali o qualche cambiamento, ma il corpo finale del bando è quello che abbiamo licenziato in giunta, concordato con loro. Abbiamo svolto una ottantina di incontri preparatori con tutti i portatori di interesse, ascoltato le loro specifiche esigenze e quelle condivise le abbiamo inserite nella proposta di bando. Ad esempio, le società sportive ci hanno chiesto flessibilità sui nomi dei giocatori che partono, perché all’ultimo possono esserci cambiamenti; loro avranno il cambio del nominativo senza costi».

Dopo la conferenza dei servizi, quali saranno i successivi passaggi?

«Il primo è la firma del ministro entro agosto poi il testo andrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, e quindi fatto proprio dalla Commissione, entro l’11 settembre e dopo partirà la gara. La gara rimarrà aperta 60 giorni per dare modo alle compagnie di elaborare piani e programmi. A gennaio tutto sarà definito e il nuovo sistema sarà operativo con la summer season del 2026 di Iata».

Perché il nuovo sistema partirà la prossima estate?

«Le compagnie programmano la loro attività dividendo l’anno in due stagioni: estate e inverno. Il bando si concluderà durante la stagione invernale e partirà alla successiva».

Perché non avete inserito il tetto massimo del biglietto? Avreste fatto filotto.

«Le interlocuzioni con la Commissione ci hanno fatto capire che era a rischio di bocciatura. Sappiamo che il governo, con il quale abbiamo lavorato di comune accordo, punta a inserirlo. Attendiamo».

A quanto dovrebbe ammontare effettivamente il costo dei biglietti sui due aeroporti principali?

«Su Roma, con le tasse aeroportuali, una andata e ritorno costerà in tutto 100 euro, su Milano 120 euro. L’impegno regionale ammonterà a 100 milioni l’anno, divisi proporzionalmente tra i tre scali sardi».

Nel bando si parlerà anche di code-sharing, cioè quelle formule che prevedono accordi commerciali tra compagnie aeree sullo stesso volo e quindi successive destinazioni con un unico vettore?

«Anche qui dobbiamo rispettare le regole comunitarie. Non può essere un obbligo ma una raccomandazione alle compagnie affinché applichino questo sistema. Abbiamo codificato questa opzione in modo premiante; le compagnie avranno tutto l’interesse se vogliono vincere, a farlo».

Cento milioni all’anno per la continuità. Non le pare che l’impegno finanziario della Regione stia diventando sempre più faticoso?

«Sì, ma questo tema, l’impatto che la continuità ha sui conti regionali, non può essere sciolto solo da un assessore, né tantomeno dalla giunta. È un tema squisitamente politico che va affrontato nelle sedi istituzionali preposte: Palazzo Chigi e Villa Devoto. Altri stati, penso a Francia e Spagna, intervengono con risorse proprie nei bandi della continuità, per scelte condivise tra le parti. Il tema delle risorse si inserisce a pieno titolo nella vertenza entrate».

Il 22 agosto scade il termine per la presentazione delle domande per il bando sulle nuove rotte incentivate.

«Quattro compagnie aeree hanno chiesto un prolungamento dei tempi per calibrare meglio la loro offerta. La scadenza di fine agosto ci è parsa congrua. Aspettiamo cosa ci proporranno».

Lei è uno degli assessori dati in partenza da almeno sei mesi. Tornerà alla libera professione entro l’anno?

«Non lo so. Non vedo motivi per un cambio; riscontro un consenso all’azione tecnico politica dell’assessorato in giunta e in maggioranza evidenti, ma nel caso (sorride, ndr) vi farò sapere, anche se vorrei ricordare che la precarietà appartiene al genere umano, non solo a chi ricopre protempore l’incarico di assessore regionale ai trasporti...»

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