La Nuova Sardegna

Sassari

In tribunale

Morì a 18 anni in un incidente stradale a Ittiri, patteggia l’automobilista

di Luca Fiori

	Il luogo dell'incidente a Ittiri e la vittima Sebastiano Pasquarelli 
Il luogo dell'incidente a Ittiri e la vittima Sebastiano Pasquarelli 

Sebastiano Pasquarelli era a bordo della sua moto quando si schiantò contro un Suv

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Sassari Aveva solo 18 anni Sebastiano Pasquarelli quando, all’ora di pranzo dell’11 aprile del 2023, perse la vita in pieno centro a Ittiri, nello scontro avvenuto in viale Umberto tra la sua moto 125 e un Suv Hyundai Tucson condotto da una 55enne del paese. Per quell’incidente era stata iscritta nel registro degli indagati l’automobilista che guidava il suv. Pur riconoscendo il concorso di colpa della vittima, la Procura della Repubblica di Sassari, aveva richiesto il rinvio a giudizio della donna che avrebbe omesso di dare la precedenza alla moto.

Nei giorni scorsi la 55enne, assistita dall’avvocato Sergio Milia, ha patteggiato davanti al giudice dell’udienza preliminare Sergio De Luca otto mesi di reclusione con la condizionale e la sospensione della patente di guida per due anni. I familiari del 18enne, si erano costituiti parte civile con gli avvocati Mauro Intagliata e Francesco Tazzari. «La sentenza di patteggiamento pone fine a una serie di equivoci e dubbi – commentano i legali della famiglia Pasquarelli – sulla dinamica dell’incidente, stabilendo una verità processuale e storica che accerta la responsabilità della conducente dell’autovettura nell’avere causato il decesso di Sebastiano, per effetto di una imprudente e pericolosa manovra di omessa precedenza. I genitori ci tengono a ringraziare l’operato dei propri legali e dei propri consulenti tecnici, oltre a tutta l’attività di indagine svolta dal Tribunale e in particolare dalla Procura della Repubblica di Sassari, per avere fatto luce sulla dinamica dell’incidente. In ultimo il nucleo familiare della giovane vittima ringrazia sentitamente l’intera comunità del comune di Ittiri che, sin da subito, si è stratta al terribile dolore con grande affetto».

Subito dopo la tragedia Ittiri si era effettivamente stretta intorno ai familiari del 18enne. Al suo funerale, una settimana dopo la tragedia c’era tutto il paese. Un’intera generazione in lacrime si era radunata davanti alla chiesa e “sgasato” i motori per alcuni minuti, prima ancora che la bara bianca - sorretta dal padre e dagli zii - si facesse largo tra la folla di ragazzine e ragazzini sconvolti sul sagrato di San Francesco. Tra i banchi in chiesa, insieme al sindaco Antonio Sau e persone di tutte le età, c’erano gli amici di una vita di Sebastiano. Quel giorno avevano indossato una maglietta bianca con al centro la foto del loro amico e per tutta la messa provato a consolarsi e farsi forza l’un l’altro. Distrutti dal dolore anche i compagni di scuola, della quarta dell’Ipia di Alghero, che avevano scritto una lettera che non avevano avuto la forza di leggere. Per loro lo aveva fatto il parroco dall’altare. «Ti chiediamo scusa se non lo facciamo personalmente – avevano scritto gli studenti – ma in questo momento il dolore è troppo forte. Eppure dopo gli anni bellissimi trascorsi a scuola insieme avremmo tanto da ricordare e da raccontare – avevano aggiunto – hai lasciato un vuoto che mai potrà essere colmato, non ti dimenticheremo mai». Sette giorni prima, all’ora di pranzo, Sebastiano Pasquarelli stava risalendo il tratto di via Umberto a senso unico e lo schianto era avvenuto all’incrocio con via Amsicora, dove comincia il doppio senso di circolazione. La donna alla guida della Hyundai, stava svoltando a sinistra. Con ogni probabilità, non si era resa conto dell’arrivo della moto guidata da Sebastiano Pasquarelli in arrivo, anche perché in quel tratto la visibilità è ridotta dalle auto in sosta e dalla pendenza della strada. La moto aveva battuto con violenza sul lato sinistro del muso della Hyundai, piantandosi sul posto. Il corpo di Sebastiano Pasquarelli era stato sbalzato 25 metri più su e per lui non c’era stato niente da fare.

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