La Nuova Sardegna

buongusto
Buon Gusto – Speciale Olio d’oliva

San Giuliano porta l’isola nel mondo

di Nicola Nieddu
San Giuliano porta l’isola nel mondo

L’azienda algherese chiude il 2024 con metà del fatturato all’estero e una crescita costante nei mercati internazionali. Nuovi investimenti, sostenibilità e 65 mila olivi nel progetto “Novolivo” per un futuro sempre più globale dell’Evo sardo

3 MINUTI DI LETTURA





La qualità non conosce confini, e l'olio San Giuliano continua a portare nel mondo il nome della Sardegna. L'azienda algherese, punto di riferimento dell'olivicoltura isolana, chiude il 2024 con risultati solidi: il 50% del fatturato proviene dall'Italia – equamente diviso tra Sardegna e resto del Paese – e il 50% dall'estero, dove la crescita è costante da più di cinque anni.

«Siamo orgogliosi di come il nostro marchio rappresenti la Sardegna nel mondo» afferma Pasquale Manca, ceo dell'azienda. «Valorizzare la filiera locale e portare sulle tavole un olio che trasudi qualità e tradizione è la nostra missione. Il mercato internazionale riconosce la qualità sarda e la serietà del nostro lavoro». Il 2025 si chiuderà con una leggera flessione riconducibile in buona parte alla introduzione dei nuovi dazi statunitensi, ma l'azienda guarda già oltre. «Le difficoltà con i dazi Usa si sperano temporanee – aggiunge Manca – e contiamo che nel 2026 la situazione torni stabile. Intanto rafforziamo i rapporti con i nostri partner in Europa e Asia, mercati strategici per la crescita futura».

La linea "Originale 100% Italiano", la più venduta, resta il simbolo di un prodotto rivolto a un pubblico attento e consapevole. Accanto a essa si distinguono gli olii Fruttato, Biologico e Primer, espressione della Sardegna più autentica. Anche nel 2025 i riconoscimenti non sono mancati: Londra, Pechino, Tokyo, New York, Los Angeles, Istanbul, Valencia e Milano hanno premiato la qualità San Giuliano. Le squadre di raccolta sono già al lavoro negli oliveti di Alghero e della Nurra, dove la campagna olearia si preannuncia migliore rispetto alla precedente. La raccolta avviene seguendo i diversi stadi di maturazione delle varietà, nel rispetto dei tempi della natura.

«Il grande lavoro in campo, basato su pratiche sostenibili e attente, ha compensato le condizioni climatiche non sempre favorevoli – spiega Manca – con buone quantità e una qualità eccellente». San Giuliano continua a investire in tecnologia e sostenibilità. Sono operative nuove macchine per la raccolta e per il trasporto delle olive così come attrezzature moderne per le lavorazioni pre e post raccolta. Nel 2026 continuerà il progetto aziendale denominato "Novolivo", un impegno pluriennale che nel prossimo anno prevede la messa a dimora di 65 mila nuovi alberi di olivo su terreni oggi non produttivi e su cui l'azienda ha fatto importanti interventi di riqualificazione fondiaria. «Con Novolivo vogliamo guardare al futuro dell'olivicoltura sarda – spiega Manca –. È un investimento importante, economico e ambientale, che genera occupazione e tutela la biodiversità».

Anche negli stabilimenti produttivi sono previsti interventi per aumentare efficienza e qualità: nuovi spazi di stoccaggio e linee di confezionamento automatizzate garantiranno freschezza e tracciabilità totale. «L'innovazione tecnologica – conclude Manca – non sostituisce la tradizione, ma la completa. La nostra forza è unire la storia di famiglia con una visione internazionale e tecnologicamente sempre al passo con le ultime innovazioni». San Giuliano resta così ambasciatrice di una Sardegna moderna e sostenibile, dove l'olio d'oliva continua a essere simbolo di identità, cultura e impresa. Un oro verde che parte da Alghero ma parla ormai tutte le lingue del mondo.

Primo piano
Lo scandalo

Bufera sull’atletica leggera sarda, «In Procura il dossier sulle spese pazze del presidente uscente Lai»

di Roberto Muretto
Le nostre iniziative