Trovato un corpo senza arti tra gli scogli di Capo Frasca
Difficilissima l’identificazione a causa del lungo tempo trascorso in acqua
Arbus Dovrebbe essere di una donna fra i 20 e i 50 anni il corpo recuperato venerdì pomeriggio 25 aprile fra gli scogli, nel tratto di mare a ridosso del poligono aereo di Capo Frasca, località S’Aschivoni. Sarà difficilissima una identificazione futura per via delle condizioni del corpo, saponificato e in stato di decomposizione per il lungo tempo trascorso in acqua, e senza più gli arti.
Il medico legale, da una prima ispezione esterna, ha riferito che probabilmente è una donna, ma serviranno esami più specifici per confermarlo. Una risposta anche sulla identità potrebbe venire dall’esame del Dna da parte del Ris dei carabinieri, che sarà confrontato con la banca dati del raggruppamento scientifico dell’Arma.
Si parla della possibilità che possa trattarsi del corpo di un migrante finito in mare durante una viaggio della speranza verso le coste sud occidentali della Sardegna e trasportato a riva dal moto ondoso. Il ritrovamento è stato fatto venerdì pomeriggio da un cittadino che perlustrava il tratto di costa sotto Capo Frasca, in territorio di Arbus.
Ha avvistato fra gli scogli i resti di un corpo umano e lo ha segnalato al numero unico di emergenza 112. La centrale operativa della Compagnia di Villacidro ha mandato sul posto le sue pattuglie, attese dall’autore del ritrovamento, che ha portato i militari nel punto fra gli scogli in cui era il cadavere. Il recupero è stato effettuato con la collaborazione del personale dell’Aeronautica militare del poligono di Capo Frasca, e poi portato all’obitorio di Villacidro su disposizione dell’autorità giudiziaria. (l.on)