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Olbia

La tragedia

Porto Cervo, la morte di Gaia Costa sulle strisce pedonali: ecco chi l’ha investita

di Stefania Puorro
Porto Cervo, la morte di Gaia Costa sulle strisce pedonali: ecco chi l’ha investita

Al volante del Suv una top manager tedesca: è indagata per omicidio stradale

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Porto Cervo Si chiama Vivian Alexandra Spohr, la turista tedesca che ha investito e ucciso Gaia Costa, 24 anni di Tempio, mentre attraversava sulle strisce pedonali in via Aga Khan, a Porto Cervo. La donna al volante, che ha 51 anni e che è risultata negativa all’acoltest e ai test antidroga è stata iscritta nel registro degli indagati per omicidio stradale (primo comma dell’articolo 589 bis del codice penale). Vivian Spohr è la moglie di Carsten Spohr, amministratore delegato di Lufthansa.

Secondo quanto ricostruito finora dagli investigatori, Gaia aveva appena parcheggiato e stava andando al lavoro. Erano le 13,30 di martedì 8 luglio. Aveva iniziato ad attraversare la strada, come faceva ogni giorno. Vivian Spohr, a bordo del suo Suv, si sarebbe fermata per lasciar passare alcune persone, ma non avrebbe visto Gaia, forse l’ultima del gruppo. E nel momento in cui ha accelerato per ripartire, l’ha travolta in pieno. La ragazza, d’istinto, avrebbe cercato di farle segno di fermarsi, ma non c’è stato tempo. L’impatto è stato devastante. Gaia è stata sbalzata sull’asfalto e nonostante l’arrivo tempestivo dell’ambulanza dell’associazione Agosto 89 di Arzachena, per lei non c’era già più nulla da fare.

Sul posto, oltre al personale del 118 e alle pattuglie della polizia stradale di Olbia,  sono intervenuti i carabinieri della stazione di Porto Cervo e i militari del Reparto Territoriale di Olbia: sono loro a fornire tutti gli elementi alla Procura di Tempio che ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia (sarà eseguita tra oggi e domani). Ci sono testimoni oculari, già sentiti dagli investigatori, ma i militari stanno anche visionando le immagini delle telecamere della zona: anche se nessuna inquadrerebbe esattamente il punto dell’incidente, potrebbero comunque offrire dettagli importanti.

La morte di Gaia ha sconvolto Tempio, la Gallura e tutta la Sardegna. Il sindaco di Tempio, Gianni Addis, ha proclamato il lutto cittadino, sospendendo tutti gli eventi previsti nei prossimi giorni. Un gesto che racconta la profondità del dolore collettivo. Gaia Costa, che, come si legge in alcuni commenti circolati sul web, si faceva chiamare affettuosamente "Costina”, era molto amata. Solare, sensibile, legata alla sua terra e alle sue tradizioni. Amava indossare il costume tipico sardo, lo portava con grazia durante le feste più importanti, e sui social condivideva spesso immagini luminose, cariche di appartenenza e di identità. Era figlia di Alfredo Costa, sindacalista noto per il suo impegno nella Cisl di Olbia, e di Debora Cafiero e aveva un fratello più grande. Una famiglia dilaniata dal dolore e ora abbracciata silenziosamente da migliaia di persone.

Solo poche ore prima della tragedia, Gaia aveva pubblicato su Instagram una foto. L’ultima. Il mare sullo sfondo, le treccine raccolte, lo sguardo intenso. Era felice, aspettava di poter comprare i biglietti per il concerto di Vasco Rossi a Olbia nel 2026, un sogno che custodiva con entusiasmo.  I social, dal momento in cui si è diffusa la tragica notizia, sono stati letteralmente invasi da migliaia di messaggi, fotografie, dediche. Su Facebook, su Instagram, nelle chat private: un’intera isola sta piangendo Gaia. Amici, compagni di scuola, colleghi stagionali, conoscenti e anche moltissimi sconosciuti: tutti parlano di lei, del suo sorriso, della sua luce. Un dolore  corale, profondamente sincero, che testimonia quanto lei fosse speciale. Per Gaia il tempo si è fermato martedì alle 13,30. In una delle strade più trafficate di Porto Cervo, tra boutique, hotel, turisti e sorrisi distratti. In un angolo dove tutto sembrava lontano dal dolore. E invece lì, proprio lì, la vita di Gaia si è spezzata.

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