La Nuova Sardegna

Oristano

La proposta

Oristano, un pesce predatore di larve contro il virus West Nile

di Michela Cuccu
Oristano, un pesce predatore di larve contro il virus West Nile

Il Consorzio Biotecnomares: «Per eliminare gli insetti, una opportunità sostenibile per sconfiggere la Febbre del Nilo»

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Oristano La Febbre del Nilo torna a fare paura nell’Oristanese, un territorio che ha già pagato un caro prezzo in termini di vite umane. Mentre l’allarme zanzare si riaccende con l’arrivo della stagione calda, il Consorzio Biotecnomares rilancia con forza una proposta di lotta biologica che promette di rivoluzionare il contrasto al virus: l’uso dell’Aphanius fasciatus, un piccolo pesce autoctono, vorace predatore di larve. L’Oristanese ha purtroppo una storia di confronto con questa malattia; nel 2018, ad esempio, si registrarono casi accertati e un decesso, evidenziando la necessità urgente di strategie di contenimento efficaci e a lungo termine.

Daniela Cacciuto, presidente del Consorzio Biotecnomares, sottolinea come la soluzione sia già presente nell’ecosistema sardo. L’Aphanius fasciatus, un piccolo pesce che vive nelle paludi salmastre ed è un predatore naturale di larve di zanzara, è stato avvistato anche nel Parco del Molentargius. La proposta del Consorzio mira al ripopolamento di questi pesci in aree a rischio come quelle di Arborea e Riola, tradizionalmente colpite dalla presenza massiccia di zanzare. Questo metodo non è nuovo: già dal 2007, una lotta biologica simile è stata sperimentata con successo in Emilia-Romagna, in collaborazione con l’Università di Bologna, partner consortile di Biotecnomares. L’adozione di questa strategia, come spiega la presidente del Consorzio, ha portato a una complessiva diminuzione del numero di uova di insetti.

Sebbene non siano disponibili dati numerici specifici sui risultati quantitativi, il Consorzio ne attesta il successo e ne propone l’adozione in Sardegna. L’Aphanius fasciatus, pur nutrendosi anche di piccoli molluschi, ha nelle larve di zanzara il suo alimento preferito, rendendolo un alleato prezioso. Dice Cacciuto: «La proposta di un partenariato regionale per la lotta biologica è stata presentata a fine ottobre al Parco Naturale Molentargius-Saline e alla Provincia di Oristano». Un protocollo d’intesa tra il Consorzio e il Parco era stato stipulato già un anno fa, ma, fa sapere Cacciuto «Nonostante il via libera da Cagliari, non c’è stato riscontro dagli uffici provinciali di Oristano». A fronte di stanziamenti regionali per l’emergenza West Nile disease che lo scorso anno hanno raggiunto i 150 mila euro per l’Oristanese, la lotta biologica proposta da Biotecnomares avrebbe un costo annuale stimato di circa 130 mila euro: «rappresentando non solo un’opzione più sostenibile e a lungo termine rispetto alle disinfestazioni tradizionali, ma anche un potenziale risparmio economico», spiega la presidente. Il Consorzio Biotecnomares si appella dunque alle istituzioni, in particolare al commissario straordinario della Provincia Battistini Ghisu, affinché tenga conto della proposta di lotta biologica.

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