Costa Paradiso, porte aperte nelle ville-museo dell’architetto Ponis
Al via a Trinità d’Agultu il progetto di valorizzazione del paesaggio prodotto da U-boot Lab
Trinità d’Agultu Ci sono presenze che sono silenziose. Quella di Alberto Ponis, sinora, lo è stata tra i graniti a picco sul mare della costa nord, tutta la costa nord, della Sardegna. Come un’unica fascia costiera, l’architetto genovese dagli anni ’60 in poi ha intrecciato il cemento, il legno, le pietre delle abitazioni con i colori, le forme, le esigenze del paesaggio. Non più come una fascia unica ma come tanti segmenti, ognuno con la sua caratteristica. Il rosso mattone di Trinità d’Agultu, la natura modellata dal vento a Costa Paradiso, il lusso riservato di Porto Rafael. A un anno dalla morte dell’architetto, parte sabato 18 ottobre il progetto “Abitare Costa Paradiso” che, fino al 26 ottobre, con diverse iniziative nel Comune di Trinità e Vignola, intende parlare di valorizzazione del paesaggio costiero inteso come patrimonio collettivo.
Al centro c’è proprio l’opera di Alberto Ponis – che disegnò più di duecento ville nel nord della Gallura. La parte clou degli eventi riguarderà proprio il maestro genovese, con aperture straordinarie di abitazioni e strutture da lui realizzate. “Abitare Costa Paradiso” è un progetto prodotto da U-boot Lab che, come spiegano gli organizzatori, mette in collegamento «arte, architettura, performance, citizen science e musica».
(L’articolo in versione integrale sul giornale in edicola o nell’edizione digitale del 18 ottobre)