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La manovra: 18,7 miliardi per aiutare le famiglie, salari, pensioni e sanità – Tutte le novità

La manovra: 18,7 miliardi per aiutare le famiglie, salari, pensioni e sanità – Tutte le novità

Le misure approvate dal consiglio dei ministri, dai tagli alle spese alle banche

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Roma «Una manovra molto seria ed equilibrata, da 18,7 miliardi di euro, in continuità con le precedente a più leggera e attenta al contesto economico». Parole della premier Giorgia Meloni che, presentandosi in conferenza stampa, subito dopo il varo del consiglio dei ministri, “scortata” dai vice Matteo Salvini e Antonio Tajani, ha voluto intestarsi la manovra e al tempo stesso mostrare quella “compattezza” che rivendica con forza, dopo giorni di tensioni interne alla maggioranza, soprattutto sul nodo delle banche. La premier sintetizza le quattro priorità della manovra: famiglia e natalità, riduzione delle tasse e sostegno ai salari, supporto alle imprese e sanità. Tra le misure principali, l’aumento del bonus per le mamme lavoratrici da 40 a 60 euro, il taglio dell’aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 50mila euro (costo stimato: 2, 8 miliardi) , e 1,9 miliardi per il contrasto al lavoro povero, con una tassazione agevolata al 5% per i rinnovi contrattuali sotto i 28mila euro. Ampio spazio anche alla sanità, con un incremento del Fondo sanitario nazionale che raggiungerà i 140,6 miliardi nel 2026, superando le previsioni precedenti.

«Abbiamo fatto di più – sottolinea Meloni – prevedendo ulteriori 2,4 miliardi. Se proseguiamo così, a fine legislatura avremo aggiunto circa 30 miliardi». Le risorse serviranno anche ad assumere 6. 300 infermieri e 1. 000 medici. Alla famiglia andranno 1,6 miliardi in più, mentre 8 miliardi saranno destinati agli investimenti per le imprese. Per quanto riguarda la difesa, Meloni assicura che l’incremento dello 0,15% sarà coperto con risorse aggiuntive, senza sottrarre fondi ad altre priorità. Non manca una stoccata al passato: «Nel 2026 le casse dello Stato verseranno 40 miliardi di euro per il Superbonus, più del doppio della manovra che stiamo varando».

Meloni ringrazia tutti i ministri, in particolare il titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti, «destinatario di tutte le richieste», e i vicepremier Salvini e Tajani, sottolineando il clima di «serenità, buon senso e compattezza» che ha accompagnato la stesura del provvedimento. Uno dei punti più delicati è stato proprio il contributo richiesto a banche e assicurazioni. «C’è stato un importante contributo da parte degli istituti bancari e assicurativi, che voglio ringraziare – afferma Meloni – perché abbiamo trovato una disponibilità che non era scontata. L’intento non era punitivo: non c’è una tassa sugli extraprofitti, e non temo contraccolpi. C’è consapevolezza che la strategia porta benefici anche a loro».

Anche Tajani conferma: «C’è stato un confronto con il mondo delle banche, e non ci saranno tasse sugli extraprofitti. È stato un lavoro condiviso, sono soddisfatto». Tuttavia, in proposito Giorgetti precisa che il contributo sarà frutto di «un mix di misure, alcune strutturali, altre temporanee», e che «nessuno è felice di pagare le tasse, ma il sistema può assorbirle senza scossoni». Nello specifico un mix di interventi per raggiungere il gettito previsto di 4,3 miliardi di euro per due anni più 2,5 miliardi per il terzo. In tutto circa 11 miliardi in un triennio. Ricalcando la soluzione trovata nel 2023, sarà applicata un’imposta del 27,5%, anziché del 40%, sugli utili maturati dagli istituti di credito posti a riserva. L’Irap per banche e assicurazioni aumenta di 2,5 punti, contribuendo al riequilibrio fiscale. Viene limitata la compensazione delle perdite pregresse, con un recupero ridotto di 1,2 miliardi, la possibilità di affrancare le riserve con un’aliquota agevolata, e un nuovo regime di deducibilità dei crediti deteriorati. Una delle misure, quella sull’affrancamento delle riserve, è volontaria.

«Il rischio che non arrivino i fondi c’è sempre – ammette il ministro dell’Economia – ma le banche faranno le loro valutazioni». Accanto al contributo del settore bancario e assicurativo, l’altro pilastro di copertura è rappresentato da una spending review da 8 miliardi in tre anni. Le reazioni? Confindustria esprime apprezzamento per il ritorno all’iperammortamento e per i fondi destinati alle Zes e ai rinnovi contrattuali. «Credo che siamo stati ascoltati» commenta il presidente Emanuele Orsini. Più cauta Confcommercio, che chiede «correttivi per dare una spinta maggiore ai consumi e alla crescita». Infine, Giorgetti avverte: «I ministeri, come le banche, non erano contenti. Ma questo è il mio mestiere». E sulle modifiche parlamentari: «Un tesoretto? Non lo vedo. Il Parlamento può proporre, il governo valuterà». Sulla rottamazione delle cartelle si è deciso di limitare l’accesso a un periodo di rateizzazione lungo fino a 9 anni ossia 108 rate complessive.

Fisco La manovra fiscale mira a ridurre la pressione sui redditi medio-bassi, con un taglio del secondo scaglione Irpef dal 35% al 33% per chi guadagna tra 28.000 e 50.000 euro, generando un risparmio massimo di 440 euro annui. Si rafforza la detassazione dei premi di produttività, con un’aliquota ridotta al 5% per aumenti contrattuali fino a 28.000 euro, incentivando la contrattazione aziendale. Nella Pubblica Amministrazione, il salario accessorio sarà tassato al 10%, favorendo la valorizzazione del merito. Queste misure, dal costo di 2,7 miliardi annui, puntano a stimolare il lavoro, sostenere il potere d’acquisto e semplificare il sistema fiscale, con un impatto diretto su milioni di contribuenti. Previsto anche un aumento graduale delle sigarette e l’allineamento tra accise del gasolio e della benzina.

Famiglia Con uno stanziamento di 1,6 miliardi, il governo rafforza il sostegno alle famiglie, in particolare alle madri lavoratrici con almeno due figli e redditi inferiori a 40.000 euro, che riceveranno un bonus potenziato. La carta “Dedicata a te”, utile per l’acquisto di beni alimentari, viene rifinanziata per due anni, ampliando la platea dei beneficiari. Le detrazioni fiscali vengono equiparate tra famiglie con uno o due figli per redditi superiori a 75.000 euro, promuovendo equità. Inoltre, si investe nel riconoscimento del ruolo dei caregiver familiari, con risorse per completare la riforma che valorizza chi presta assistenza a persone non autosufficienti. L’obiettivo è rafforzare la coesione sociale e sostenere la natalità. Previsto anche un contributo fiscale per i genitori separati, specie sul fronte casa.

Sanità La manovra prevede un deciso rafforzamento del sistema sanitario pubblico. Sono previste 6.300 nuove assunzioni di infermieri e 1.000 medici, con aumenti salariali significativi: +1.630 euro per gli infermieri e +3.000 euro per i medici nel 2026. Il Fondo sanitario nazionale viene incrementato di 2,4 miliardi, destinati a migliorare infrastrutture, servizi e prestazioni. L’intervento mira a ridurre le liste d’attesa, contrastare la carenza di personale e garantire una sanità più accessibile, soprattutto nelle aree periferiche. Si punta anche a valorizzare il lavoro sanitario, migliorando le condizioni professionali e incentivando la permanenza nel settore pubblico, in un’ottica di sostenibilità e qualità del servizio.

Imprese Alle imprese vengono destinati 8 miliardi, con misure mirate a stimolare investimenti e innovazione. Super e iper ammortamento agevolano investimenti per 4 miliardi, favorendo la transizione digitale e green. Le imprese nelle Zone Economiche Speciali (Zes) beneficeranno di crediti d’imposta per attrarre capitali e rilanciare territori svantaggiati. La Nuova Sabatini viene rifinanziata per sostenere l’acquisto di beni strumentali da parte delle Pmi. Nel 2026, 3 miliardi saranno destinati al sostegno diretto, con l’obiettivo di rafforzare la competitività, creare occupazione e incentivare la crescita nei settori strategici. ci sarà un altro anno per le imprese senza la plastic e la sugar tax: le due imposte sono state congelate anche per tutto il 2026. Il governo punta a un rilancio strutturale del tessuto produttivo.

Casa Il capitolo casa conferma il bonus ristrutturazione: 50% per la prima casa e 36% per la seconda, mantenendo gli incentivi per la riqualificazione edilizia. L’obiettivo è promuovere l’efficienza energetica, la sicurezza e la valorizzazione del patrimonio immobiliare. Non sono previsti nuovi bonus per l’acquisto, ma si punta alla stabilità fiscale per chi investe nella manutenzione. La misura sostiene il settore delle costruzioni e l’indotto, favorendo famiglie e proprietari. Si conferma l’orientamento verso una politica abitativa che privilegia la rigenerazione urbana e la sostenibilità, con ricadute positive anche sul piano ambientale e sociale. Tra le principali novità, l’esclusione della prima casa dal calcolo dell’Isee, con un limite di valore catastale. 

Pensioni Buone notizie per i titolari di pensione minima per loro dopo i 6 euro di aumento dello scorso anno, quest’anno l’aumento sarà di 20 euro mensili. In totale la spesa pensionistica prevista è di 460 milioni nel 2026. Vengono confermate Opzione Donna, Ape Sociale e Quota 103, offrendo flessibilità in uscita per categorie svantaggiate. L’aumento dell’età pensionabile sarà sterilizzato per lavori gravosi e usuranti, mentre per gli altri si prevede un adeguamento graduale. Le misure mirano a tutelare chi ha svolto attività pesanti, garantendo equità e sostenibilità del sistema previdenziale. Si rafforza la protezione sociale per i lavoratori più fragili, con un approccio che bilancia rigore contabile e giustizia sociale, evitando penalizzazioni e promuovendo una transizione pensionistica inclusiva.

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